Ancora una volta, dunque, questo strumento rapido, efficace e, particolare non trascurabile, gratuito si conferma come il meccanismo deflativo del contenzioso più al passo con i tempi. In particolare, segna un traguardo di successo il Solvit italiano che ha risolto di recente un contenzioso in cui interviene come parte lesa una cittadina norvegese. Del consuntivo recente sulla positività dell’andamento di Solvit si è già parlato in occasione della pubblicazione congiunta al servizio di orientamento dei cittadini (Css) in cui è stato delineato il contenuto e le finalità di un servizio che svolge un ruolo notevole nell’attuazione delle direttive sul mercato interno e nello snellimento delle procedure d’infrazione.
I centri Solvit nell’Unione europea
Come si è avuto modo di chiarire esiste un centro Solvit in ogni Stato membro dell’Unione europea ma partecipano alla rete anche Norvegia, Islanda e Liechtenstein. Un recente caso esaminato dal Solvit italiano, che ha sede presso la presidenza del Consiglio dei ministri, riguarda una cittadina norvegese che si è rivolta all’istituzione lamentando di essere stata esclusa dalla partecipazione a un concorso pubblico perchè cittadina non comunitaria (la Norvegia, infatti, non è membro dell’Unione europea). La competenza del Solvit è riservata a problematiche dei cittadini e delle imprese concernenti uno specifico elenco di materie. Sebbene si tratti di un elenco completo la cognizione è circoscritta a tutti i casi riguardanti accesso all’istruzione, permessi di soggiorno, diritti elettorali, controlli alle frontiere, sicurezza sociale, immatricolazione di autoveicoli, diritti inerenti al lavoro, accesso al mercato di beni e servizi, appalti pubblici, imposizione fiscale, diritto di stabilimento come lavoratore autonomo o come impresa, libera circolazione di capitali, pagamenti, riconoscimento di qualifiche professionali.
La procedura di accesso al Solvit
Si accede alla rete secondo una specifica procedura che prevede la proposizione del problema da parte dei soggetti interessati contattando il centro Solvit locale per telefono, fax o e-mail. Il centro Solvit locale (denominato centro Solvit di partenza ) esaminerà la richiesta per verificare che riguardi l’applicazione scorretta delle norme sul mercato interno e comprovare che siano state fornite tutte le informazioni necessarie. Successivamente, il caso verrà inserito in una banca dati on line, che l’inoltra automaticamente al centro Solvit dell’altro Stato membro in cui il problema si è verificato (denominato centro Solvit capofila). Il centro Solvit capofila dovrà confermare entro una settimana se accetta o meno il caso in base alla fondatezza della questione e troverà la soluzione nel termine di 10 settimane dall’accettazione.
Naturalmente non si è obbligati ad accettare la soluzione proposta ma non è possibile una contestazione formale. In caso di mancata accettazione della soluzione il ricorrente mantiene la facoltà di avviare un procedimento legale presso un tribunale nazionale o presentare un reclamo ufficiale alla Commissione europea.
La soluzione del Solvit italiano
Il Solvit italiano ha decretato che un cittadino norvegese ha il diritto di partecipare a concorsi pubblici italiani perchè deve essere considerato a tutti gli effetti un cittadino comunitario. L’istituzione è partita dalla considerazione secondo cui la Norvegia è uno dei tre Paesi (con Islanda e Liechtenstein) aderenti allo Spazio economico europeo che, come noto, afferma e tutela la libera circolazione delle persone riconoscendo, in virtù dell’atto di adesione, la possibilità di considerare i cittadini dei Paesi interessati come cittadini comunitari.
I dettagli del caso
La pronuncia si riferisce a una cittadina di nascita norvegese ma residente da quasi 20 anni in provincia di Milano con regolare permesso di soggiorno. La signora, infermiera professionale, era stata già ammessa, nel 1998, sulla base dei pareri della Commissione europea di Milano e del ministero della Sanità, a un concorso pubblico per infermieri presso l’Ospedale San Paolo di Milano dove ha prestato servizio come infermiera. Avendo partecipato a un successivo concorso pubblico presso l’azienda ospedaliera di Melegnano si è vista respingere l’istanza perchè non cittadina italiana o di uno dei paesi dell’Unione Europea. Sul caso è intervento il Solvit che ha contattato l’Asl chiarendo che un cittadino norvegese è da considerarsi a tutti gli effetti come un cittadino comunitario, in virtù dell’accordo di Oporto sullo Spazio economico europeo, entrato in vigore il 1° gennaio 1994.
L’accordo di Oporto sullo Spazio economico europeo
A seguito dell’allargamento avvenuto il 1° maggio 2004, l’accordo, infatti, si applica ai 25 Paesi dell’Unione europea e ai paesi dell’Efta (Associazione europea di libero scambio): Islanda, Lichtenstein e Norvegia. L’accordo prevede una serie di regole comuni per quanto concerne le relazioni commerciali ed economiche e, per quanto rileva il caso oggetto del contenzioso, che nei paesi che vi aderiscono le aziende e i cittadini norvegesi ricevono lo stesso trattamento di quelli degli Stati membri dell’Unione europea e viceversa.