L’indennità per le ferie maturate dal personale dipendente nel periodo d’imposta, ancorché non godute, risulta integralmente deducibile nell’esercizio di competenza non rilevando la materiale erogazione e dunque la manifestazione numeraria del relativo onere.
Il principio di tassatività delle cause e delle ipotesi di nullità e delle sanzioni all’inadempimento od all’inosservanza di disposizioni di carattere processuale rende irrilevante il deposito di una sola copia delle controdeduzioni ed appello incidentale, in luogo di un numero di copie eguale al numero di parti, non rinvenendosi alcuna norma che preveda conseguenze dal punto di vista dell’ammissibilità del mezzo o dell’asserita lesione al diritto alla difesa delle controparti.
Deve ritenersi insufficiente, ovvero meramente apparente, la motivazione addotta dal giudice d’appello – in riforma della decisione di prime cure – nella quale si attesti, senza rendere edotte le parti (e la Corte regolatrice) del relativo iter logico-giuridico, la pura e semplice adeguatezza ed idoneità della produzione documentale del ricorrente a dimostrare gli oneri a titolo di spese di viaggio per venditori e marketing ai fini della deducibilità dal reddito imponibile.
Sentenza n. 871 del 16 ottobre 2008 depositata il 15 gennaio 2009
Corte di cassazione, Sez. tributaria – Pres. D’Alonzo, Rel. Di Iasi
Imposta sul reddito delle persone giuridiche (IRPEG) – Reddito d’impresa – Determinazione – Fattispecie – Personale dipendente – Indennità per ferie non godute – Deducibilità – Accantonamento – Esclusione – Artt. 107 (ex 73) e 109 (ex 75), D.P.R. 22 dicembre 1986, n. 917
Processo tributario – Giudizio d’appello – Appello incidentale – Formulazione – Adempimenti – Deposito – Unica copia – Inammissibilità – Esclusione – Artt. 23 e 54, D.Lgs. 31 dicembre 1992, n. 546
Processo tributario – Giudizio d’appello – Motivi di gravame – Reiezione – Obbligo di motivazione – Assolvimento – Condizioni
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