Il barometro segna bel tempo anche per il fisco. Ha toccato quota 4,6 miliardi di euro la differenza tra le entrate erariali di competenza registrate nei primi cinque mesi del 2008 e quelle relative allo stesso periodo dell’anno scorso, con un incremento del 3,3 per cento. Il dato resta sostanzialmente invariato sia al netto che al lordo delle entrate una tantum, pari ad appena 48 milioni di euro. Ad alimentare il gettito sono soprattutto le imposte dirette, cresciute del 7 per cento. È quanto rivela il bollettino periodico diffuso dal dipartimento delle Finanze del ministero dell’Economia.
In termini assoluti, tra gennaio e maggio di quest’anno, le entrate totali, compresi i prelievi straordinari, hanno raggiunto 143.802 milioni di euro. Di questi, 71.454 sono derivati dalle imposte dirette e 72.348 dalle indirette. Le prime hanno fatto segnare un aumento del 7%, che equivale a 4.672 milioni, rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, mentre le seconde sono diminuite dello 0,1%, perdendo 64 milioni.
A maggio, ultimo mese preso in considerazione dallo studio, i flussi erariali al lordo delle una tantum hanno sfiorato i 30 miliardi, attestandosi precisamente a 29.819 milioni di euro. La crescita, pari in valore assoluto a 312 milioni, è stata dell’1,1% rispetto allo stesso mese di un anno fa. Buono l’andamento delle imposte dirette, + 3,5%, con l’Irpef che cresce a un tasso del 5,1% grazie soprattutto alle ritenute da lavoro dipendente. Tendenza al ribasso invece per le imposte indirette, influenzate negativamente dal rallentamento dell’Iva, cresciuta solo dell’1,8%, e delle accise, che sono diminuite dell’11,2 per cento.
Nel dettaglio, l’imposta sul reddito delle persone fisiche è valsa 63.029 milioni, con un + 5.170 milioni rispetto al 2007 (+ 8,9 in percentuale). Ad alimentarne il gettito soprattutto le ritenute sui dipendenti dei settori pubblico e privato, cresciute rispettivamente del 6,8 e dell’11,1 per cento. Segno positivo, + 7,2%, anche per le ritenute sui lavoratori autonomi. Dall’autoliquidazione sono arrivati 374 milioni (+ 3 per cento), di cui 73 milioni dal saldo e 301 milioni dall’acconto.
Significativo balzo in avanti anche per l’Ires, che nei primi cinque mesi dell’anno ha sfondato quota 2 miliardi, registrando un’impennata del 29,1%, con un aumento di 474 milioni rispetto al 2007. Più precisamente, 501 milioni sono venuti dai versamenti a saldo e 1.603 da quelli in acconto.
Arretramento, invece, per l’imposta sostitutiva delle imposte sui redditi nonché ritenute sugli interessi e altri redditi di capitale, che ha generato entrate per 3.936 milioni, perdendo 164 milioni, pari a un – 4 per cento. Più precisamente, 1.502 milioni sono derivati dalle ritenute su interessi e premi erogati dagli istituti di credito e 1.935 milioni dalla sostitutiva su interessi e premi di obbligazioni e titoli simili. "La flessione – si legge nel documento elaborato dai tecnici di via XX Settembre – risente del ridimensionamento delle ritenute su interessi e premi corrisposti sui buoni fruttiferi postali, che nel 2007 sono stati molto consistenti a seguito di grosse quantità di buoni arrivati a scadenza nel 2006". Un fenomeno che non si è ripetuto anche per il gettito di quest’anno.
Sul fronte dell’imposizione indiretta, l’Iva ha fatto segnare un incremento dell’1,9%, che in cifre assolute equivale a 820 milioni in più di imposta accertata su un totale pari a 43.904 milioni di euro, di cui 37.434 risultanti dalla tassazione degli scambi interni e 6.470 dalla tassazione delle importazioni. Trend in salita anche per l’imposta di bollo (1.604 milioni, + 0,6 per cento), quella sulle assicurazioni (920 milioni, + 6,5 per cento) e quella sul consumo dei tabacchi (4.124 milioni, + 2,1 per cento). Tra le altre imposte indirette, segnano il passo invece l’imposta di registro (2.333 milioni, – 4,9 per cento), l’imposta ipotecaria (1.044 milioni, – 3 per cento), l’imposta di fabbricazione sugli oli minerali (7.878 milioni, – 1,5 per cento) e quella sul consumo di gas metano (817 milioni, – 50,1 per cento). Quest’ultimo dato, secondo quanto precisa il bollettino del Tesoro, "riflette sia una variazione della tempistica dei pagamenti, sia una riduzione dei consumi per uso civile, sia alcune compensazioni effettuate dalle aziende distributrici di gas".
Da gennaio a maggio, le entrate relative ai giochi, che includono diverse imposte di natura sia diretta che indiretta, sono state 4.876 milioni di euro, con un calo di 312 milioni, pari al 6%, rispetto allo stesso periodo del 2007. Si tratta di una riduzione che gli esperti del Mef giustificano in larga misura tenendo conto di entrate straordinarie dovute all’aggiudicazione dei diritti per l’esercizio dei giochi pubblici e riscosse a gennaio del 2007.
Per quanto riguarda i ruoli, il gettito è stato di 1.486 milioni, con un aumento di 70 milioni, pari a un + 4,9 per cento. Di questi, 972 provengono dalle imposte dirette e 514 da quelle indirette.
Passando alle entrate locali, nel periodo preso in considerazione le addizionali Irpef e Irap si sono attestate sugli 8.593 milioni, crescendo del 5,6% rispetto allo stesso periodo di un anno fa. In particolare, l’addizionale regionale Irpef ha toccato quota 2.395 milioni (+ 248 milioni, pari a + 11,6 per cento), mentre l’addizionale comunale Irpef ha raggiunto i 720 milioni (+ 96 milioni, pari a + 15,4 per cento) e l’Irap i 5.478 milioni (+ 113 milioni, pari a + 2,1 per cento).
Laura Mingioni – Fisco Oggi