Con l’articolo 1, comma 145, della legge 296/2006 (Finanziaria 2007), ai Comuni italiani è stata riconosciuta la facoltà di deliberare, con regolamento da adottarsi ai sensi dell’articolo 52 del Dlgs 446/1997, l’istituzione di un’imposta di scopo (Iscop), destinata esclusivamente alla parziale copertura delle spese per la realizzazione di opere pubbliche, da versare secondo le disposizioni del decreto del 30 aprile del ministero dell’Economia e delle Finanze.
La ratio della disposizione è quella di far partecipare direttamente i cittadini alla realizzazione di specifiche opere che saranno utilizzate dalla comunità in cui risiedono.
Le opere che potranno essere finanziate per il tramite dell’imposta di scopo sono individuate dal comma 149 della Finanziaria 2007. Si tratta di:
opere per il trasporto pubblico urbano
opere viarie, con l’esclusione della manutenzione straordinaria e ordinaria delle opere esistenti
opere particolarmente significative di arredo urbano e di maggior decoro dei luoghi
opere di risistemazione di aree dedicate a parchi e giardini
opere di realizzazione di parcheggi pubblici
opere di restauro
opere di conservazione dei beni artistici e architettonici
opere relative a nuovi spazi per eventi e attività culturali, allestimenti museali e biblioteche
opere di realizzazione e manutenzione straordinaria dell’edilizia scolastica.
Per ogni opera, il regolamento che istituisce l’imposta, la cui competenza è dell’organo consiliare, deve determinare:
l’opera pubblica da realizzare
l’ammontare della spesa da finanziare
l’aliquota di imposta
l’applicazione di esenzioni, riduzioni o detrazioni in favore di determinate categorie di soggetti, in relazione all’esistenza di particolari situazioni sociali o reddituali, con particolare riferimento ai soggetti che già godono di esenzioni o di riduzioni ai fini del versamento dell’Ici sulla prima casa e ai soggetti con reddito inferiore a 20mila euro
le modalità di versamento degli importi dovuti.
Normativa applicabile e aliquota
Per l’Iscop, il legislatore prende come riferimento normativo la disciplina prevista per l’imposta comunale sugli immobili, alla quale parametrare l’ammontare del nuovo tributo e le regole concernenti gli adempimenti contributivi.
Con tale scelta, le disposizioni sull’imposta di scopo riguarderanno tutti coloro, imprese e privati, che, ai sensi dell’articolo 3 del Dlgs 504/1992, risulteranno proprietari ovvero titolari di diritti reali sugli immobili situati nel territorio comunale.
Per pervenire all’ammontare dell’imposta da destinare alla realizzazione dell’opera, si dovrà fare riferimento alla base imponibile ai fini Ici, con applicazione di un’aliquota di contribuzione – la cui determinazione resta nelle competenze del Comune – che non potrà superare lo 0,5 per mille.
Anche la durata dell’imposta è soggetta a un vincolo; essa, per singola opera, non potrà essere superiore a cinque anni, così come l’ammontare complessivo dell’Iscop non potrà eccedere il 30% dell’intera opera finanziata.
La riscossione potrà essere gestita direttamente dal Comune o attraverso agenti della riscossione; tuttavia, nel caso in cui i lavori dell’opera non iniziano entro due anni dall’approvazione del progetto esecutivo, quanto riscosso dal Comune andrà restituito ai contribuenti.
Le modalità di versamento
Il decreto 30 aprile 2008 approva le modalità di versamento dell’Iscop attraverso l’introduzione di uno specifico bollettino di pagamento, per la stampa e distribuzione del quale la competenza è sia dell’ente comunale che dell’agente della riscossione.
Si tratta di un "classico" bollettino di conto corrente postale reperibile, gratuitamente, presso gli uffici del Comune, dell’agente riscossore e presso gli uffici postali del territorio. Potrà essere pagato, oltre che con le consuete modalità (ossia alle Poste), anche presso le aziende di credito convenzionate con gli enti impositori o con gli affidatari del servizio di riscossione dell’imposta.
Oltre che con bollettino, il pagamento potrà avvenire in modalità telematica attraverso il servizio gestito direttamente da Poste italiane Spa.
Consigli anti-frode
Al fine di evitare il pagamento di importi non dovuti, peggio ancora se a favore di soggetti che inviano materiale volto a indurre i contribuenti in errore (il cui unico scopo è la frode), bisognerà prestare attenzione al fatto che i bollettini, i quali potranno pervenire direttamente al domicilio, contengano alcuni elementi essenziali: l’intestazione del Comune, la dicitura Iscop (imposta di scopo comunale per opere pubbliche), ad esempio Comune di Roma – Iscop, il numero del conto corrente. Se il servizio di riscossione è affidato a un agente esterno, oltre all’intestazione dell’ente locale e la natura dell’imposta, ci sarà indicata la denominazione sociale dell’agente della riscossione.
Per chi, invece, provvederà a effettuare i versamenti in modalità telematica, riceverà l’immagine virtuale del bollettino conforme al modello ovvero una comunicazione in formato testo con tutti i dati identificativi del pagamento e del bollo virtuale di accettazione, da conservare quale attestazione del versamento.
Giuseppe Bennici – Fisco Oggi