“Aboliremo le tasse sulla prima casa”, dicevano dal governo lo scorso anno “e le altre tasse non aumenteranno” rassicuravamo. Peccato che poi non sia andata esattamente così. Mentre il governo scriveva la legge di stabilità con l’abolizione di TASI e IMU per poco meno di 5 miliardi di euro l’anno, i contribuenti italiani hanno dovuto fare i conti con la TARI, la tassa sui rifiuti che sale di quasi il 10% arrivando a pesare sulla tasche dei cittadini circa 9 miliardi, quasi il doppio di TASI e IMU. E il blocco dell’aumento di aliquote e tariffe da parte dei Comuni previsto nella legge di stabilità, in realtà, presenta tra le eccezioni anche la TARI che quindi è destinata a salire anche nel 2016. E la vera beffa di questi continui rincari sulla TARI è che il servizio di pulizia ed igiene delle strade italiane è sempre più scadente. I cittadini pagano sempre più per un servizio che li accontenta sempre meno e non solo: più sale l’evasione e più le persone oneste che pagano regolarmente devono mettere mano al portafogli per coprire il buco lasciato dagli altri.
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