In molti tra i furbetti del fisco cominciamo a tremare. Le ore, infatti, sono contate per 7.000 sospettati di evasione fiscale. La Guardia di Finanza è infatti entrata in possesso della lista sottratta alla Hsbc di Ginevra da Hervè Falciani, ex dipendente della banca britannica, che contiene anche i nomi di migliaia di italiani. La lista è stata richiesta, per rogatoria, dalla Procura di Torino, che l’avrà attraverso i canali diplomatici, ma il documento è già all’esame delle Fiamme Gialle, che l’ha ricevuta attraverso forme di collaborazione di polizia, e cercherà ora di «stanare» gli evasori fiscali, secondo quanto dichiarano fonti vicino alla vicenda. Oltre alla Procura di Torino – che ha indagini già avviate su conti esteri di presunti evasori piemontesi – saranno di volta in volta coinvolte altre autorità giudiziarie competenti per materia e per territorio. Il procuratore di Nizza, Eric de Montgolfier, che sta indagando sui conti bancari in Svizzera della cosiddetta «lista Falciani», fa sapere di non essere stato lui a consegnare la lista dei presunti evasori italiani alla Guardia di Finanza.
«È una procedura che si svolge da procura a procura», ha detto Montgolfier. «Quando sarà concluso il lavoro di estrazione dei dati sui nomi degli italiani, cosa che non è stata ancora fatta, avvertirò il mio collega procuratore di Torino», ha sottolineato. A questo punto anche l’amministrazione fiscale è in attesa di ricevere i dati. Il direttore dell’Agenzia delle Entrate Attilio Befera ha detto nei giorni scorsi che «essendoci un’iniziativa di rogatoria da parte della Procura di Torino, attendiamo i risultati», sottolineando che «con l’inversione dell’onere della prova sarà il contribuente a dover eventualmente dimostrare» che i capitali detenuti all’estero «non sono frutto di evasione». La lista era stata consegnata agli inquirenti transalpini dall’informatico trentottenne Falciani (di lontane origini toscane), che ha spiegato alle autorità di essere mosso dalla volontà «di lottare contro la criminalità organizzata», smascherare un giro di riciclaggio e non per scopi di lucro. Tra i 127 mila conti correnti, riconducibili a ottantamila persone residenti in 180 Stati diversi, quelli degli italiani sarebbero 7.094 e l’anno di riferimento è il 2008.
L’arrivo in Italia dei nomi contenuti nella lista Falciani ha suscitato interesse e curiosità anche all’estero. Tra le richieste di informazioni, anche quella della filiale svizzera di Hsbc, l’istituto di credito cui sono stati sottratti i dati. Passa anche per questa operazione l’intensificazione della lotta ai paradisi fiscali che vede i Reparti della Guardia di Finanza impegnati in 1.660 filoni investigativi, molti dei quali traggono origine da indagini di polizia giudiziaria.
Fonte: Il Tempo Economia