La convenzione che estende il sistema di distribuzione dei voucher è stata sottoscritta oggi dal presidente della Federazione italiana tabaccai, Giovanni Risso, e dal presidente dell’Inps, Antonio Mastrapasqua, per il quale costituisce un ulteriore passo in avanti per "rendere l’istituto e i suoi servizi più vicini ai cittadini e ai loro bisogni".
L’accordo odierno consente di utilizzare un canale di distribuzione più capillare per raggiungere un maggior numero di persone che effettuano i cosiddetti "lavoretti" saltuari, e nello stesso tempo, contribuire a far emergere il lavoro nero e irregolare.
L’attività di vendita, incasso, pagamento e rimborso dei voucher, attuata attraverso la Banca Itb, è stata autorizzata dalla Banca d’Italia. Ad oggi sono circa 5mila le tabaccherie che potranno effettuare questo servizio, ma, secondo l’istituto di previdenza, entro la fine del 2010 si arriverà a 15mila esercizi coinvolti. Si tratta di un’importante collaborazione, già attuata con "reti amiche" per alcuni tipi di pagamento all’Inps, e serve a rendere sempre più semplice l’utilizzo del "buono lavoro", così come previsto anche dalla Finanziaria di quest’anno.
Resteranno, comunque, attivi i due canali di distribuzione già esistenti: le sedi Inps, per i voucher cartacei, dopo aver effettuato il pagamento del corrispettivo tramite conto corrente postale, e il sito dell’Inps per quello telematico.
Da agosto 2008 a tutto il mese di febbraio sono stati distribuiti 4,1 milioni di cedole, del valore nominale di 10 euro, che sono stati utilizzati per pagare oltre 55mila persone, più uomini che donne (in un rapporto di tre a uno). Il 22% dei voucher è servito per il pagamento dei "lavoretti" dei giovani al di sotto dei 25 anni, mentre quasi il 40% è destinato agli ultra sessantacinquenni.
Da quando è stata introdotta la possibilità di utilizzare queste forme di pagamento da parte della pubblica amministrazione sono stati venduti oltre 100mila voucher. Nella classifica di diffusione dei "buoni" il Veneto si aggiudica il primo posto (quasi 800mila voucher), seguito da Emilia Romagna (490mila), Piemonte e Lombardia (circa 400mila ciascuno) e dalla Toscana (circa 380mila).