Arriva un fondo per sostenere le piccole e medie imprese: la dotazione è di un miliardo di euro, con l’obiettivo di salire a 3 miliardi. Lo ha presentato il ministro dell’Economia Giulio Tremonti, alla presenza delle principali banche italiane e di Confindustria, nel corso di una conferenza stampa al ministero del Tesoro.
«Il campo diretto d’azione del Fondo sono le imprese – ha sottolineato Tremonti – ma i benefici si estenderanno automaticamente all’indotto». Il fondo è rivolto a circa 15mila imprese italiane con fatturato compreso tra 10 e 100 milioni di euro, ma, ha spiegato il ministro, gli effetti di una loro aggregazione e di una loro maggiore patrimonializzazione saranno positivi anche sulle imprese che hanno una dimensione minore. Esattamente il ministero dell’Economia, la Cassa depositi e prestiti, Intesa Sanpaolo, Unicredit, Monte dei Paschi di Siena, Abi e Confindustria si pongono l’obiettivo di costituire nei tempi più brevi possibili una società di gestione del risparmio che collochi quote di un fondo comune di investimento mobiliare chiuso riservato a investitori qualificati. Scopo del fondo è quello di favorire i processi di patrimonializzazione di piccole e medie imprese o l’aggregazione fra imprese per un progetto di sviluppo.
Obiettivo 3 miliardi di euro. Obiettivo dimensionale del Fondo, ha spiegato il direttore generale del Tesoro, Vittorio Grilli, «è tre miliardi di euro. Un primo closing sarà pari a un miliardo e sarà sottoscritto dalle banche sponsor e dalla Cassa depositi e prestiti. Un ulteriore miliardo potrà essere raccolto presso investitori istituzionali. Eventuali successivi incrementi fino a raggiungere tre miliardi saranno valutati in funzione delle reali esigenze e del reale utilizzo del capitale impegnato. Il primo investimento ci sarà nella seconda metà del 2010». Le altre banche (non sponsor) che si impegnano entro la data di costituzione della Sgr a sottoscrivere una quota del Fondo pari o superiore a 100 milioni di euro potranno sottoscrivere una quota del capitale della Sgr e saranno considerate sponsor. Il Fondo opererà per le piccole e medie imprese italiane con una durata complessiva fino a 14 anni, 5 per la fase di investimento e 5 per la fase di disinvestimento con possibili proroghe di due anni per ciascuna fase.
Marcegaglia: «Rinnovo per il 2010 del bonus aggregazioni e ricapitalizzazioni». Il Fondo di investimento per le Pmi presentato oggi «è un utile strumento per spingere le impreseall’aggregazione», ha sottolineato il presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia.
Spingerà «a una migliore governance e a una migliore trasparenza dei bilanci. Questo strumento per la capitalizzazione delle piccole e medieimprese – ha aggiunto – garantisce inoltre strumenti che aiutanoil credito e ora più che mai servono capitali per le aggregazioni». La leader degli industriali ha spiegato come «nei periodi di crisi le aziende sono maggiormente spinte a fondersi:quest’anno c’è stato infatti un 5% in più di "merger". Pensiamo che questa iniziativa possa quindi spingere a un cambiamentoculturale e a rompere la diffidenza sul tema dimensionale che èimportante per la ricerca e l’internazionalizzazione. A tale proposito abbiamo chiesto il rinnovo per il 2010dei bonus per le aggregazioni e le ricapitalizzazioni».
Le banche credono nel Fondo. «Noi – ha spiegato l’amministratore delegato di Intesa Sanpaolo, Corrado Passera – ci crediamo». E ha ricordato l’apporto al Fondo da parte di Intesa Sanpaolo di 250 milioni di euro e l’impegno del gruppo a favore delle Pmi arriva a quota 1,5 miliardi di euro. Passera ha aggiunto come per le Pmi «siano necessarie dimensioni sufficienti e una maggiore patrimonializzazione» per poter affrontare le nuove sfide dell’economia. «Si tratta – ha spiegato Alessandro Profumo, amministratore delegato del gruppo Unicredit – di accompagnare nell’aggregazione e nellapatrimonializzazione un settore che rappresenta la spina dorsale della nostra economia». In questo caso, ha sottolineato Giuseppe Mussari, presidente del Monte dei Paschi di Siena, «abbiamo un esempio positivo di come si possono fare delle cose insieme». Il presidente dell’Abi, Corrado Faissola, ha auspicato che anche le altre banche partecipino all’iniziativa sottoscrivendo, come previsto, una quota del capitale della Sgr (Società gestione risparmio) che collocherà le quote del fondo a investitori istituzionali.
Fonte : IlSole24Ore