Le novità, introdotte dal decreto legge n. 168/2009, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 24 novembre, riguardano i contribuenti Irpef: l’acconto di novembre, infatti, viene ridotto dal 99 al 79% e la differenza andrà saldata a giugno del 2010.
Chi paga l’acconto Irpef
Sono interessati dalla novità i contribuenti che versano l’imposta sulle persone fisiche: lavoratori dipendenti o assimilati e pensionati che dichiarano altri redditi (ad esempio, provenienti da locazione di immobili, dal possesso di seconde abitazioni o da lavori occasionali), lavoratori autonomi, professionisti, soci di società semplici e di persone.
Per capire se per il 2009 occorre pagare l’acconto, basta controllare la cifra indicata al rigo RN31 "differenza" del modello Unico Pf 2009: il versamento è dovuto se l’importo è uguale o inferiore a 51,65 euro. Se la cifra va da 51,65 a 257,52 euro, l’acconto va pagato in un’unica soluzione entro il 30 novembre; se invece l’importo è superiore a 257,52 euro, l’acconto deve essere versato in due rate: la prima (il 40% dell’ammontare complessivo) andava saldata entro il 16 giugno, la seconda (pari al 60%) va invece assolta entro il prossimo 30 novembre.
L’acconto Irpef di novembre quindi, in base a quanto disposto dal Dl 168, è ridotto dal 99 al 79 per cento. Coloro che hanno già pagato l’acconto nella misura ordinaria del 99% potranno fruire di un credito d’imposta, pari a quanto versato in più, da utilizzare in compensazione con il modello F24. La differenza tra vecchi e nuovi importi, comunque, andrà saldata a giugno 2010.
I sostituti d’imposta tratteranno l’acconto nella nuova misura del 79% sullo stipendio o la pensione di novembre dei contribuenti che si sono avvalsi dell’assistenza fiscale, presentando la dichiarazione dei redditi con modello 730. Se invece è già stata applicata la vecchia percentuale del 99%, le maggiori somme trattenute saranno restituite con gli emolumenti di dicembre.
Come si calcola l’acconto?
Due i metodi principali per calcolare l’acconto.
Il primo, il cosiddetto metodo storico, determina l’ammontare dell’importo da versare sulla base della dichiarazione dei redditi relativa all’anno precedente, al netto di detrazioni, crediti d’imposta e ritenute d’acconto.
Il metodo previsionale, invece, va utilizzato quando si suppone di percepire un minor reddito imponibile (ad esempio per maggiori detrazioni o oneri deducibili per il 2009). In questo caso, si paga un acconto sulla base del reddito presunto e non sull’imposta dovuta per il 2008. Successivamente, se l’imposta effettiva da versare è superiore a quella presa come base per il calcolo dell’acconto, saranno dovuti la sanzioni pari al 30% dell’importo non versato e gli interessi legali del 3 per cento.
Ires e Irap
La scadenza di novembre riguarda anche gli acconti Irap e Ires. Le persone fisiche e le società di persone versano un acconto Irap del 99%, mentre i soggetti Ires pagano un acconto del 100% sia per l’imposta sui redditi sia per quella regionale sulle attività produttive.
Come versare l’acconto
Basta compilare il modello F24, indicando i seguenti codici tributo:
4034 IRPEF acconto – seconda rata o unica soluzione,
2002 IRES acconto – seconda rata o unica soluzione,
3813 IRAP acconto – seconda rata o unica soluzione.
Il versamento va effettuato obbligatoriamente con modalità telematica da parte dei titolari di partita Iva, mentre gli altri contribuenti possono ricorrere anche alla presentazione cartacea del modello presso le banche o gli uffici postali. Al suo interno, è possibile compensare l’importo dell’acconto con eventuali crediti d’imposta o contributi.
Fonte : IlFiscoOggi