Quante volte ci capita di entrare in un negozio, fare degli acquisti ed uscirne senza scontrino fiscale? Oppure di pagare la cena in un ristorante e ricevere conti stampati su carta comune, priva di qualsiasi valore per l’Erario? Qualche volta di troppo, verrebbe da rispondere. In parte per colpa dell’acquirente distratto, in parte per colpa dell’esercente furbetto: entrambi responsabili, sia pure in misura diversa. A prima vista una manchevolezza da nulla, in realtà un business colossale. Per lo Stato una perdita enorme. La Finanziaria 2010, in attesa d’esame alla Camera, vuole porre un argine a questo fenomeno che, oltre a minare le casse dello Stato, si riflette indistintamente su tutta la collettività. Di qui l’idea di inserire nel maxiemendamento di fine anno un provvedimento inteso a ridurre l’elusione fiscale di commercianti ed esercenti attraverso il comparto dei giochi. Come? Istituendo una speciale lotteria fra tutti gli scontrini fiscali richiesti e ritirati dai clienti. In altre parole tutte le ricevute parteciperebbero all’estrazione di uno o più premi messi in palio dai Monopoli di Stato.
La proposta nasce dalla fervida mente del forzista Giorgio Jannone che un mese fa aveva proposto di regalare un tagliando Gratta e Vinci gratuito per ogni tot di spesa. In un momento successivo la proposta è stata raffinata con la proposta di avviare una nuova lotteria anche per evitare conflitti d’interesse con il solo provider legato alla gestione del Gratta e Vinci. Immaginatevi quanti problemi sarebbero sorti con i concessionari tagliati fuori dal nuovo gioco. «Ci siamo posti l’obiettivo di incentivare i consumatori a richiedere lo scontrino fiscale a commercianti ed esercenti copiando un modello già esistente in Cina dove il 98% della popolazione esce dai negozi con le ricevute in piena regola», il pensiero dell’on. Jannone.
Ma l’idea non è nuova. Già in passato il nostro Paese aveva cercato di adottare (senza fortuna) il progetto della lotteria-scontrino per combattere l’evasione fiscale. A marzo del 1995 in un disegno di legge presentato al Senato dal deputato Pagliarini e dal senatore Fante, si faceva riferimento all’istituzione di una lotteria a carattere regionale per premiare sia gli acquirenti che i fornitori, logicamente in regola con le norme sulle ricevute fiscali. In altre due circostanze il deputato Serena aveva presentato un’analoga proposta di legge, prima nel 1996 e poi nel 2001, con una lotteria a scadenza mensile.
Restano forti perplessità sulla gestione di una lotteria che non appare per niente semplice e si fonda sull’identificazione di centinaia di migliaia di ricevute.
Fonte: Grassia Filippo da il Giornale di martedì 17 novembre 2009, pagina 42