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Redditometro: Uno studio di settore per famiglie

Il nuovo redditometro è uno studio di settore del nucleo familiare. Si basa infatti su di una funzione di regressione, è costruito partendo da gruppi omogenei di famiglie in condizioni di normalità selezionati con criteri statistici e misura l’incoerenza fra le spese sostenute ed il reddito dichiarato. La presentazione del nuovo strumento di accertamento sintetico del reddito delle persone fisiche ha fugato dunque gli ultimi dubbi ancora sul tappeto circa la reale portata del nuovo applicativo software. Attraverso una procedura di costruzione statistico-matematica che presenta similitudini evidenti con quella degli studi di settore, l’amministrazione finanziaria è riuscita dunque ad individuare una «funzione di regressione» cioè una vera e propria stima della relazione fra il reddito e le voci indicative della capacità di spesa. Stima che in concreto verrà applicata ai 55 gruppi familiari omogenei suddivisi sulla base di cinque aree territoriali e di oltre 100 voci di spesa. Continua a leggere

L’Agenzia delle Entrate risponde ai quesiti sullo spesometro

In caso di comunicazione di cessioni gratuite di beni rientranti nell’attività propria dell’impresa, oggetto di autofatturazione, nel campo codice fiscale della controparte va indicata la partita Iva del cedente. E’ solo una delle tante precisazioni fornite dall’Agenzia delle Entrate in risposta ai quesiti formulati dalle associazioni di categoria sulla disciplina dello “spesometro”. Vanno ad aggiungersi ai chiarimenti contenuti nella circolare n. 24/E del 30 maggio.
Per semplificare ulteriormente gli obblighi di comunicazione, l’Agenzia metterà a disposizione gratuitamente un software di compilazione.
 
Contribuenti minimi
Per i contribuenti minimi, l’esonero dalla comunicazione dei dati rilevanti ai fini Iva viene meno quando, in corso d’anno, si verifica fuoriuscita dal regime semplificato. L’obbligo di comunicare le operazioni effettuate a partire dalla data in cui vengono meno i requisiti scatta se si realizzano ricavi/compensi superiori a 45.000 euro; Continua a leggere

Chiusura delle controversie fiscali pendenti al 1

La circolare n. 48/E del 24 ottobre dà tutte le indicazioni per chiudere le liti fiscali pendenti dinanzi agli organi della Giustizia tributaria (Commissioni tributarie provinciali e regionali, sezioni regionali della Commissione tributaria centrale e Corte di cassazione), che vedono coinvolta l’Agenzia.
L’opportunità è stata prevista dalla manovra di luglio per la stabilizzazione finanziaria (articolo 39, comma 12, decreto legge 98/2011).

La norma consente di definire tutte le liti fiscali in cui è parte l’Agenzia delle Entrate, riguardanti atti impositivi (in particolare, avvisi di accertamento e atti di irrogazione sanzioni), il cui valore – al netto di sanzioni ed interessi – non superi i 20.000 euro, pendenti in ogni stato e grado del giudizio alla data del 1° maggio 2011 (vale a dire che, entro quella data, deve essere stato proposto l’atto introduttivo del giudizio in primo grado) e per le quali, prima dell’entrata in vigore del Dl 98 (5 luglio 2011), non sia intervenuta pronuncia giurisdizionale definitiva. Continua a leggere

Auto, viaggi e gioielli entrano nelle banche dati fiscali

Automobili, viaggi, iscrizione a circoli esclusivi. Ma anche il possesso di cavalli da corsa, hobby costosi, frequentazione di case da gioco e partecipazioni ad aste. E fra poco spese di lusso, conti correnti e beni intestati alla società. Le banche dati del fisco diventano sempre più ricche.
Con un unico obiettivo: ricostruire l’esatto tenore di vita dei contribuenti per stanare gli evasori. Il patrimonio di informazioni, infatti, alimenterà il nuovo accertamento sintetico, vale a dire lo strumento delineato dalla manovra estiva del 2010 con cui il fisco accerterà chi spende più di quanto dichiara, salvo prove contrarie del contribuente. Continua a leggere

La Cartella di Pagamento si adegua alle nuove regole del contenzioso tributario

Alla luce delle novità introdotte dalla manovra finanziaria dello scorso luglio cambiano faccia le avvertenze della cartella di pagamento. Per i ricorsi notificati dopo il 6 luglio si applica, infatti, il contributo unificato in sostituzione dell’imposta di bollo ed è obbligatorio comunicare il codice fiscale e l’indirizzo di posta elettronica certificata. Le novelle avvertenze, ovviamente, non riguardano gli avvisi di accertamento esecutivo.

Con provvedimento del direttore dell’Agenzia delle Entrate, pubblicato oggi, vengono recepite le modifiche introdotte in materia dal Dl 98/2011 e che riguardano le modalità di presentazione del ricorso in relazione agli atti emessi dall’Amministrazione finanziaria prevalentemente a seguito dei controlli automatizzato e formale delle dichiarazioni (articoli 36-bis e 36-ter del Dpr 600/1973). Continua a leggere

Il nuovo ravvedimento operoso sprint

Il comma 31 dell’art. 23 del D.L. 6 luglio 2011 n. 98 (c.d. Manovra Correttiva 2011) entrata in vigore a seguito della pubblicazione in Gazzetta lo scorso 6 luglio 2011, ha modificato l’art. 13 del DLgs n. 471/97 prevedendo un nuovo tipo di ravvedimento: al ravvedimento breve e al ravvedimento lungo si aggiunge il ravvedimento definito "sprint".
Il ravvedimento ‘sprint’ può essere effettuato entro i 14 giorni successivi alla scadenza originaria. Il ravvedimento breve potrà quindi essere effettuato dal quindicesimo giorno fino al trentesimo giorno successivo alla scadenza. Nulla cambia per il ravvedimento lungo che potrà ancora essere effettuato entro il termine di presentazione della dichiarazione relativa all’anno nel corso del quale è commessa la violazione. Continua a leggere

Equitalia: Attivi 3 numeri telefonici 24 ore su 24

Tre numeri verdi per garantire assistenza e informazioni ai cittadini. Dopo il processo di riorganizzazione iniziato lo scorso luglio che, con la nascita di Equitalia Nord, Equitalia Centro ed Equitalia Sud, ha semplificato la struttura della riscossione, sono state attivate tre linee telefoniche, una per ogni area geografica di competenza degli agenti della riscossione.
 
Le linee sono operative tutti i giorni, 24 ore su 24, anche nel weekend. È possibile parlare direttamente con un operatore dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 18. Nelle altre fasce orarie e il sabato e la domenica, invece, si potranno avere le informazioni sui principali servizi tramite risponditore automatico. Continua a leggere

Ecco la mappa delle zone “black list” italiane

Fortemente indiziati di infedeltà fiscale. Un potenziale di 7,7 milioni di contribuenti su cui cade l’ombra del sospetto. Invisibili per l’agenzia delle Entrate perché, ufficialmente, non lavorano. Ma che potrebbero rientrare nell’alveo dai tratti indefiniti dell’economia sommersa. Il dibattito di questi giorni sul condono fiscale ha riacceso i riflettori su questo mondo parallelo, per il quale è d’obbligo usare il condizionale visto che per definizione rifiuta ogni tipo di misurazione scientifica, alimentato da comportamenti truffaldini nei confronti del fisco, ma anche dall’utilizzo di lavoratori in nero. Un'”industria” che secondo l’Istat vale tra i 225 e i 275 miliardi di euro, un sesto del Pil (ma secondo altre fonti supera il 20%, si veda l’articolo in basso) e impiega 3 milioni di soggetti a tempo pieno. Il centro studi Sintesi ha stimato per il Sole 24 Ore la misura dell’ dell’infedeltà fiscale sul territorio

Partita Iva inattiva: poche ore per la sanzione minima

Ultimo giorno utile per dire addio alle partite Iva inattive pagando la sanzione minima di 129 euro e chiudere, definitivamente, i rapporti con l’imposta sul valore aggiunto se non c’è più motivo per mantenerli in vita.
La procedura è facile, si risolve semplicemente con l’esecuzione del versamento tramite modello “F24 Elementi identificativi”. Tutto qui, non occorre neanche trasmettere all’Agenzia delle Entrate copia dell’attestato di pagamento né presentare la dichiarazione di cessata attività (modello AA7/10 per i soggetti diversi dalle persone fisiche, modello AA9/10 per le imprese individuali e i lavoratori autonomi). L’acquisizione nel sistema informativo dell’Anagrafe tributaria dei dati riportati nel modello F24 consente all’Amministrazione finanziaria di aggiornare la posizione del contribuente. Continua a leggere

Slitta al 31 dicembre l’obbligo dell’elenco clienti e fornitori

Slitta al 31 dicembre 2011 il termine per la comunicazione delle operazioni rilevanti ai fini Iva riferita al periodo d’imposta 2010. La proroga riguarda i dati relativi alle cessioni di beni e prestazioni di servizi effettuate e ricevute dai soggetti passivi, di importo non inferiore a 25mila euro. Aggiornate, inoltre, le specifiche tecniche che tengono conto delle indicazioni fornite dalle associazioni di categoria, relative alla migliore qualità dei dati che si può ottenere con una diversa organizzazione delle informazioni richieste. Le novità, nel provvedimento del direttore dell’Agenzia del 19 settembre 2011. Continua a leggere

Un ulteriore modello per il contenzioso tributario

On line, sul sito del dipartimento delle Finanze, i modelli, predisposti dalla direzione della Giustizia tributaria, per depositare, presso le Commissioni tributarie provinciali e regionali, le note di iscrizione a ruolo, in caso di contenzioso con l’Amministrazione fiscale.
L’obbligo, introdotto dall’ultima manovra finanziaria (articolo 2, comma 35-quater, lettera c), del decreto n. 138/2011), e già presente nella procedura processuale civile, consente alle Commissioni di rilasciare, a chi si è costituito in giudizio, il numero di ruolo assegnato alla pratica nel registro generale dei ricorsi o degli appelli.
 
La nuova norma modifica, in parte, le regole che disciplinano il giudizio tributario (articolo 22, Dlgs 546/1992), chiedendo al contribuente, o al suo difensore, un ulteriore documento al momento del deposito ricorso: la nota di iscrizione a ruolo. Continua a leggere

IVA 21%: Ecco le prime istruzioni operative dell’Agenzia delle Entrate

Da domani l’Iva ordinaria sale al 21 per cento e l’Agenzia delle Entrate interviene con un prima importante “istruzione operativa”: all’eventuale impossibilità, dovuta a ragioni di ordine tecnico, di “allineare” in questa prima fase i software per la fatturazione e i misuratori fiscali alla nuova aliquota, si potrà far fronte con la variazione in aumento, prevista dall’articolo 26, primo comma, del Dpr 633/1972.
 
La regolarizzazione non comporterà per l’operatore economico alcuna sanzione se l’imposta collegata all’aumento dell’aliquota verrà comunque versata nella liquidazione periodica in cui l’Iva è esigibile. Continua a leggere