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Con il decreto del Governo le Province scendono a 51

Dal 2014 addio a 35 enti – Via le giunte già dal 2013 CITTÀ METROPOLITANE Firenze apre le porte non solo a Prato ma anche a Pistoia, conferma per Milano che acquista Monza-Brianza Venezia resta da sola

Il Governo affonda il bisturi nella carne delle Province un centimetro più in basso del previsto. E si avvia a cancellarne 35 anziché 34 come anticipato ieri su questo giornale. Per effetto del decreto approvato durante la sessione mattutina del Consiglio dei ministri, dal 2014, gli enti di area vasta delle Regioni ordinarie passeranno da 86 a 51, incluse le 10 città metropolitane. Ma un antipasto del taglio si avrà già dal 1 gennaio 2013 quando decadranno tutte le giunte locali. Continua a leggere

Province, 56.000 posti a rischio

Il decreto legge del governo è chiaro: si terrà conto dell’effettivo fabbisogno. Esuberi in vista

A rischio 56.000 dipendenti provinciali. Contrariamente a quanto ha sempre asserito il governo, il «riordino» delle province non garantisce affatto il mantenimento delle posizioni lavorative dei lavoratori impiegati nelle province, per i quali, al contrario, si avvia un percorso incertissimo, sia sulla destinazione lavorativa, sia sulla stessa possibilità di proseguire il rapporto di lavoro.Tutte le province istituite ex novo, per effetto degli accorpamenti, dovranno gestire il passaggio diretto dei dipendenti.Il decreto legge disciplina questa fase delicatissima in modo a dir poco confuso. Infatti, prevede che il passaggio avvenga nel rispetto della disciplina prevista dall’articolo 31 del dlgs 165/2001. Continua a leggere

Ebook: l’Iva agevolata è un miraggio almeno per ora

Non c’è pace per gli ebook e per chi si sforza di incentivarne l’utilizzo. Non si può applicare un’Iva ridotta e “la colpa” è dell’ecommerce. Dall’inizio dell’anno, infatti, Francia e Lussemburgo applicano un’aliquota Iva ridotta ai libri digitali. Per la Commissione europea ciò è incompatibile con le norme attuali della direttiva Iva, che stabilisce che i libri digitali costituiscono servizi forniti per via elettronica. E dato che non è consentita l’applicazione di un’aliquota ridotta a questo tipo di servizi, gli ebook non possono essere sottoposti a Iva agevolata. Continua a leggere

Catasto, nel 2011 oltre 69 milioni di immobili

Da oggi è disponibile sul sito internet dell’Agenzia del Territorio il volume sulle Statistiche Catastali relativo al 2011.

Le ‘Statistiche catastali’, giunte alla sesta edizione, rappresentano una sintesi completa sull’entità e le caratteristiche dello stock dei fabbricati, così come censito nella banca dati del Catasto Edilizio Urbano aggiornato al 31 dicembre 2011.

Si tratta di informazioni che riguardano un totale di oltre 69 milioni di beni fra unità immobiliari urbane ed altre tipologie immobiliari che non producono reddito e delle quali si forniscono: la numerosità dello stock, la sua consistenza fisica («vani», superfici o volumi a seconda delle categorie tipologiche) e la correlata base imponibile fiscale determinata dal Catasto (la «rendita catastale»). Continua a leggere

Riforma del registro dei revisori contabili: i piccioni viaggiatori sono in sciopero

Roma, 2 novembre 2012.
Nuova puntata della “telenovela” riforma del registro dei revisori contabili; con tre distinti D.M emanati dal Ministero dell’Economia e delle Finanze vengono quantificati i contributi forfettari ed annuali dovuti dai revisori e società di revisione per l’iscrizione al registro, nonché viene stabilita la composizione e i relativi compiti della Commissione centrale per i revisori legali.
In merito ai contributi forfettari per l’iscrizione nel registro dei revisori, il D.M del 1 ottobre 2012, pubblicato in G.U n. 251 del 26 ottobre ed in vigore dal giorno 27 ottobre, determina i contributi che gli iscritti ed i tirocinanti devono versare per le spese di gestione del Ministero. Tali contributi subiscono un brusco aumento, per i tirocinanti si passa difatti da 15,99 euro a 50 euro (circa il 312%) e per i revisori e le società di revisione già iscritti l’aumento è di circa il 240% si passa difatti da 20,66 euro a 50 euro, inoltre per i revisori residenti in altri paesi europei il contributo è di 100 euro. Continua a leggere

Nuove province, vecchie indennità

Nuove province, vecchie indennità. I nuovi enti che sopravviveranno alla cura dimagrante del governo saranno pure molti di meno di quelli attuali, faranno a meno delle giunte e dunque non avranno assessori da pagare, ma guai a toccare le indennità dei presidenti e i gettoni dei consiglieri. E dire che un’idea in tal senso il governo Monti l’aveva avuta, visto che in una prima bozza dello schema di decreto legge portato ieri sul tavolo del consiglio dei ministri (ma non esaminato) era comparsa una disposizione che sicuramente avrebbe fatto discutere perché trasformava le cariche di consigliere provinciale e presidente di provincia in incarichi «esclusivamente» onorifici che non avrebbero comportato il pagamento di indennità di funzione, gettoni di presenza e «alcuna forma di remunerazione» a meno che il diretto interessato non fosse già sindaco o consigliere comunale. Lo stesso trattamento sarebbe poi stato riservato ai componenti degli organi di governo delle città metropolitane. Continua a leggere

Enti Pubblici: Sconti a chi sperimenta la nuova contabilità

In arrivo gli sconti sul Patto 2012 per gli enti alle prese con la sperimentazione dei nuovi sistemi contabili.

A breve, infatti, sarà pubblicato il decreto del Mef che dà attuazione all’art. 20, comma 3, del dl 98/2011. Tale disposizione ha previsto un bonus complessivo di 20 milioni di euro da destinare, sotto forma di riduzione dell’obiettivo di Patto per l’anno in corso, alle amministrazioni (5 regioni, 12 province e 57 comuni) che hanno accettato di partecipare alla fase di test prevista dal decreto (collegato al federalismo fiscale) sull’armonizzazione dei bilanci pubblici (dlgs 118/2011).

Ricordiamo che tale sperimentazione avrà durata biennale (2012-2013) e che le nuove regole contabili entreranno a regime per tutti gli enti territoriali a partire dal 2014. Continua a leggere

Redditometro: A breve disponibile software per autodiagnosi

Nuovo redditometro, verifica dei dati trasmessi dagli operatori finanziari, gestione delle comunicazioni riguardanti i beni societari utilizzati da soci e familiari dell’imprenditore, utilizzo dei dati presenti nell’Anagrafe tributaria nel contrasto all’evasione e all’elusione fiscale. Questi i temi trattati nella audizione di ieri del direttore dell’Agenzia delle Entrate, Attilio Befera, presso la Commissione parlamentare di vigilanza sull’Anagrafe tributaria.
La prima parte della relazione si è incentrata nell’illustrazione del “redditometro” quale strumento di profonda innovazione nel campo dell’accertamento sintetico, in modo da renderlo sempre più efficiente e, nel contempo, più adeguato ai cambiamenti di natura sociale ed economica avvenuti nel Paese.
Lo strumento messo a punto dall’Agenzia, in collaborazione con la società Sose, si basa su una serie di variabili di spesa messe in relazione con il nucleo familiare e il contesto territoriale del contribuente preso in esame. Continua a leggere

IMU: Sul sito del dipartimento delle finanze il modello definitivo e le istruzioni

Imu e Ici separate nella struttura, unite nella dichiarazione. Questo perché i dati rilevanti per la determinazione dell’imposta municipale propria sono in pratica gli stessi richiesti in passato per la vecchia imposta comunale. L’affermazione si legge nelle istruzioni al modello di dichiarazione Imu, da oggi sul sito del dipartimento delle Finanze. Modello e istruzioni sono stati approvati con decreto 30 ottobre del ministro dell’Economia e delle Finanze e attendono solo l’ultimo passaggio: la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.

Tornando all’accostamento con l’antenata Ici, chi a suo tempo ha presentato la denuncia ai fini di quell’imposta non deve far nulla, in quanto i dati comunicati allora mantengono la loro validità anche per l’Imu, naturalmente se non ci sono state variazioni. L’obbligo dichiarativo, infatti, così come disposto per l’Ici, sorge solo quando le informazioni richieste non possono essere acquisite direttamente dalla banca dati catastale. Continua a leggere

Imu: allarme Caf, mancano delibere

Il saldo del pagamento dell’Imu fissato per il 17 dicembre rischia di mettere in difficoltà i contribuenti

Il saldo del pagamento dell’Imu fissato per il 17 dicembre, rischia di mettere in difficoltà i contribuenti. La Consulta dei Caf, i Centri di assistenza fiscale, parla di "criticità evidenti" per la proroga concessa ai Comuni per le delibere delle aliquote. I Caf chiedono di spostare la scadenza al 31 dicembre.
I comuni hanno tempo fino al 31 ottobre per deliberare le aliquote definitive sulle quali ricalcolare l’imposta (l’acconto è stato infatti pagato sulle aliquote base); hanno poi altri 30 giorni di tempo per pubblicare la delibera.
Per affrontare in tempo la questione i Caf hanno inviato agli 8.000 Comuni "una precisa richiesta al fine di ottenere le delibere e i regolamenti approvati nonché eventuali altre informazioni che consentissero di anticipare ed agevolare l’inserimento delle aliquote per il calcolo del saldo, la stampa dei modelli di versamento e la consegna al cittadino. Continua a leggere

Il sindaco nomina i valutatori

È il sindaco l’organo comunale competente a incaricare e nominare i componenti dell’organismo indipendente di valutazione (Oiv). Il chiarimento alla questione (per la verità piuttosto scontato) proviene dalla Commissione per la valutazione, la trasparenza e l’integrità delle amministrazioni pubbliche (Civit), che si è espressa con la delibera 23 ottobre 2012, n. 21. Il dubbio espresso da non pochi comuni deriva dalla formulazione dell’articolo 14, comma 3, del dlgs 150/2009 ai sensi del quale l’Organismo indipendente di valutazione è nominato, sentita la Commissione di cui all’articolo 13, dall’organo di indirizzo politico – amministrativo: negli enti locali operano tre organi di tale natura (consiglio, giunta e sindaco o presidente della provincia), sicché potrebbero darsi problemi per individuare quello al quale correttamente attribuire la competenza. Continua a leggere

Revisori, salasso dai contributi

Dal 1° gennaio il contributo annuale ordinario per il registro dei revisori sarà di 26 euro, ritoccato al ribasso rispetto a quello attuale di 26,84, e dovrà essere versato tramite bollettino postale a Consip. Il contributo potrà essere rivisto e aggiornato nella misura necessaria alla copertura delle spese del registro. In caso di omesso o ritardato versamento saranno dovuti gli interessi di mora. Sono queste le nuove indicazioni che arrivano dalla revisione legale dei conti, questa volta per quanto riguarda il contributo annuale a carico degli iscritti, inserite nel decreto ministeriale del 18 settembre, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale di ieri e che entrerà in vigore dal 1° gennaio 2013. Ieri, inoltre, è stato pubblicato il decreto del 24 settembre sull’istituzione presso il ministero dell’economia della commissione centrale per i revisori contabili. Organismo che già esisteva ma che in vigenza delle vecchie regole faceva capo al ministero di grazia e giustizia. Continua a leggere