Archivi categoria: Accertamento

L’analitico-induttivo passa anche per il rinnovamento tecnologico

In tema di accertamento analitico-induttivo, il riscontro di una significativa riduzione della redditività della società, rispetto agli anni precedenti, benché in presenza di aumento del volume d’affari e di radicale rinnovamento tecnologico, legittima la rettifica del reddito in quanto elementi gravi, precisi e concordanti. E’ quanto ha stabilito la Corte di cassazione con la sentenza n. 4170 del 20 febbraio 2009. Continua a leggere

Contabilità smarrita? Il recupero non transita solo per via induttiva

E’ pienamente legittimo il ricorso da parte dell’ufficio, in ipotesi di smarrimento delle scritture contabili, a un controllo di tipo analitico, in luogo di quello sintetico o induttivo. E da tale scelta, che rimane nella piena discrezionalità dell’Amministrazione finanziaria, nessuna lesione può mai subire il diritto di difesa del contribuente, posto che la notificazione allo stesso dell’atto accertativo lo pone nella condizione di conoscere pienamente tutti i rilievi contestatigli dal Fisco. Continua a leggere

Prima ancora del contraddittorio. Dal Fisco nuovo invito a far pace

Definizione dell’accertamento mediante adesione ai contenuti dell’invito al contraddittorio. E’ l’ultimo arrivato fra gli strumenti deflativi del contenzioso (introdotto dal decreto legge anticrisi" n. 185/2008) e su di esso si è concentrata l’attenzione dell’agenzia delle Entrate che, con la circolare n. 4/E del 16 febbraio 2009, si è rivolta sia ai contribuenti, fornendo loro dettagliate informazioni sull’istituto, sia agli uffici, con precise indicazioni operative. Continua a leggere

Redditometro, aggiornati i valori di riferimento per il 2008 e il 2009

Cambiano, alla luce delle variazioni percentuali calcolate dall’Istat, i valori dei beni e servizi ritenuti indicativi di capacità contributiva. Con provvedimento direttoriale dell’11 febbraio sono stati, infatti, aggiornati e convertiti in euro, in base al tasso ufficiale di cambio fissato dal regolamento CE del 31 dicembre 1998, gli importi della tabella che individua gli indici e i coefficienti presuntivi di reddito ai fini Irpef, riferiti agli anni di imposta 2008 e 2009. Continua a leggere

Entrate e Comuni in tandem all’inseguimento degli evasori

E’ partita il 9 febbraio la collaborazione tra Comuni e agenzia delle Entrate, finalizzata a rendere più incisiva la lotta all’evasione attraverso lo scambio di informazioni e l’analisi incrociata dei dati. Obiettivo dell’interazione con gli enti locali è l’utilizzazione delle informazioni a loro disposizione (banca dati delle proprietà immobiliari, servizi sociali e scolastici, eccetera) Continua a leggere

Perquisizioni domiciliari, verifica e autorizzazione vanno a braccetto

In materia di accertamento delle imposte sui redditi il provvedimento del Procuratore della Repubblica, autorizzativo della perquisizione del domicilio del contribuente (ex artt. 52, comma 2, del D.P.R. 26 ottobre 1972, n. 633, e 33, comma 1, del D.P.R. 29 settembre 1973, n. 600), non costituisce atto suscettibile di autonoma impugnazione ma è un atto amministrativo attraverso il quale l’amministrazione finanziaria esercita il potere impositivo e partecipa direttamente della natura amministrativa del provvedimento considerato, condizionandone la legittimità, ed è pertanto sindacabile dal giudice tributario in base ai principi generali che regolano l’attività dello Stato (Cass. Pen, sez. V, 3 dicembre 2001, n. 15230). Continua a leggere

Via libera all’induttivo fondato sui conti correnti degli amministratori

Valide le indagini bancarie estese ai congiunti del contribuente o a quelli degli amministratori della società. Il rapporto familiare è sufficiente a giustificare, salvo prova contraria, la riferibilità al contribuente accertato delle operazioni riscontrate sui conti correnti dei soggetti indicati.

È quanto affermato, con la sentenza n. 1452 del 21 gennaio 2009, dalla Corte di cassazione, intervenuta nuovamente sul legittimo utilizzo delle presunzioni in materia di accertamenti bancari anche quando l’indagine si riferisca ai conti correnti intestati agli amministratori della società/contribuente. Continua a leggere

Nessuna validità fiscale per gli atti compiuti in “abuso di diritto”

Non hanno efficacia nei confronti dell’Amministrazione finanziaria gli atti posti in essere dal contribuente che costituiscono "abuso di diritto", ovvero che si traducono in operazioni compiute al solo fine di conseguire un risparmio d’imposta.
A tali conclusioni sono pervenuti i giudici di legittimità con la sentenza n. 27646 del 21 novembre 2008. Continua a leggere

C’è società di fatto anche senza ripartizione degli utili

L’indagine sulla sussistenza dei presupposti per l’imposizione va rivolta agli elementi di cui all’articolo 2247 cc: l’intenzionale esercizio in comune tra i soci di un’attività commerciale, anche occasionale, a scopo di lucro e il conferimento a tal fine dei necessari beni o servizi (Cassazione, sentenza n. 29437/2008).

La vicenda
Sulla scorta di pvc della Guardia di finanza, l’ufficio delle Entrate accertava nei confronti di un contribuente un reddito derivante da una supposta società di fatto costituita con un altro soggetto (nel frattempo dichiarato fallito), titolare di impresa individuale di servizi. Continua a leggere

Notifica al rappresentante legale, irrilevante il luogo di recapito

Deve considerarsi regolarmente effettuata la notificazione di un avviso di accertamento a una società di capitali, eseguita mediante consegna nelle mani del suo rappresentante legale, ancorché nella "relata" di notifica non sia stato indicato il luogo dell’avvenuta consegna, dovendosi presumere che questo coincida con quello indicato nell’atto impositivo che costituisce l’oggetto della notificazione.
A tali conclusioni sono pervenuti i giudici di legittimità con la sentenza n. 28892 del 9 dicembre 2008.

La vicenda Continua a leggere

Accertamento senza motivazione a rischio

La condotta omissiva di un pubblico funzionario configura un’ipotesi di danno erariale. E’ il pensiero della Corte dei conti – sezione giurisdizionale per il Lazio – espresso nella sentenza n. 1247, depositata il 23 luglio scorso. Nel concreto, il caso sottoposto al vaglio dei magistrati contabili riguardava l’omissione dell’esame di un avviso di accertamento privo di motivazione che, impugnato dal contribuente in ragione di tale vizio, veniva poi annullato da parte del giudice tributario.
La complessità della vicenda nonché la sua rilevanza in termini di interesse generale impone un esame dettagliato della pronuncia. Continua a leggere