Archivi categoria: Adempimenti

Altro adempimento per gli esercenti che devono dotarsi obbligatoriamente di POS

pos_tIn vigore dal prossimo 28 marzo, l’obbligo, per gli esercenti (imprese e professionisti), di accettare i pagamenti di importo superiore a 30 euro effettuati tramite carte di debito, per l’acquisto di prodotti e prestazioni di servizi.
È quanto stabilito dal decreto 24 gennaio del ministero dello Sviluppo economico, di concerto con quello dell’Economia e delle Finanze, sentito il parere della Banca d’Italia, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale di ieri.Si tratta di un provvedimento atteso, previsto dalla norma che ha introdotto la procedura, ovvero l’articolo 15 del Dl 179/2012, che rinviava, appunto, a uno o più decreti attuativi la determinazione degli eventuali importi minimi, le modalità e i termini da rispettare, in relazione anche alle categorie di contribuenti interessati. Continua a leggere

Beni concessi in godimento ai soci: invii al 31 gennaio

beni_ai_sociComunicazione all’Anagrafe tributaria dei beni concessi in godimento a soci o a familiari dell’imprenditore, e dei finanziamenti e capitalizzazioni effettuati da soci o familiari nei confronti dell’impresa: l’adempimento relativo agli “eventi” del 2012, con scadenza fissata per giovedì 12 dicembre, sarà ritenuto validamente effettuato se eseguito entro il prossimo mese di gennaio.
Ad annunciarlo un comunicato stampa dell’Agenzia delle Entrate, che in tal modo viene incontro alle difficoltà rappresentate dai contribuenti tenuti all’invio della comunicazione.

L’obbligo, che – si ricorda – riguarda tutti gli imprenditori, sia individuali sia collettivi, consiste nel comunicare i dati anagrafici dei soci o dei familiari dell’imprenditore che hanno ricevuto in godimento i beni dell’impresa, nel caso in cui vi sia una differenza tra il corrispettivo annuo per il godimento del bene e il valore di mercato del diritto di godimento. Non devono essere oggetto di segnalazione: i beni inclusi nella categoria “altro” di valore non superiore a 3mila euro al netto dell’Iva; i beni concessi in godimento agli amministratori; i beni concessi in godimento al socio dipendente o lavoratore autonomo, che costituiscono fringe benefit; i beni concessi in godimento all’imprenditore individuale; i beni di società e di enti privati di tipo associativo che svolgono attività commerciale, concessi in godimento a enti non commerciali soci, che li utilizzano per fini esclusivamente istituzionali; gli alloggi delle cooperative edilizie di abitazione a proprietà indivisa concessi ai propri soci; i beni ad uso pubblico per i quali è prevista l’integrale deducibilità dei costi, nonostante l’utilizzo privatistico riconosciuto per legge.
In alternativa, la comunicazione può essere effettuata dai soci o familiari dell’imprenditore che ricevono i beni. Continua a leggere

Spesometro a breve le comunicazioni delle operazioni rilevanti ai fini IVA senza soglia minima

contratto copiaLa trasmissione dei dati delle operazioni rilevanti ai fini Iva (“spesometro”) relative al 2012 non può avvenire con le stesse modalità previste per le annualità precedenti, a seguito delle modifiche normative apportate dal Dl n. 16/2012 (decreto “semplificazioni tributarie”).

Infatti, il decreto ha stabilito che, per le operazioni effettuate dall’1 gennaio 2012 tra operatori economici (business to business), l’obbligo di comunicazione all’Agenzia delle Entrate riguarda tutte le operazioni rilevanti ai fini dell’imposta sul valore aggiunto e non più soltanto quelle non inferiori a 3.000 euro.

Il provvedimento di approvazione del nuovo modello di comunicazione, con le relative specifiche tecniche, sarà a breve reso disponibile per il download sul sito dell’Agenzia delle Entrate.

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La mancata residenza fa perdere i benefici prima casa

casa19Bisogna ricordarsi di trasferire ufficialmente la domiciliazione anagrafica nel Comune in cui si trova l’immobile, perché il richiamo alla presenza fisica quotidiana nel nuovo appartamento non può “azzerare” l’omissione e salvare i benefici. La mera dimenticanza non ha valore, afferma la Corte di cassazione, con l’ordinanza 6834 del 19 marzo.

Il fatto
A seguito decisione sfavorevole della Commissione tributaria provinciale relativa all’avviso di liquidazione dell’imposta di registro e ipocatastali, inerente l’acquisto di una casa di abitazione, emesso dall’ente impositore al fine di recupero di quelle maggiori per decadenza dai benefici fiscali, due coniugi proponevano appello, che veniva riconosciuto fondato dalla Commissione tributaria regionale. Continua a leggere

I requisiti necessari per svolgere l’attività di agente di commercio e l’iter procedurale per l’iscrizione alla CCIAA

L’attività di rappresentante è esercitata da chiunque venga stabilmente incaricato da una o più imprese di concludere contratti in una o più zone determinate.

Gli agenti e rappresentanti di commercio, pur operando nel settore commercio, non possono definirsi commercianti bensì ausiliari del commercio, in quanto agiscono in nome e per conto di altri soggetti preponenti (comunemente chiamati case mandanti), sulla base di un contratto di agenzia.

Con l’entrata in vigore del D. Lgs. 59/2010 art. 75 è stato soppresso dall’8 maggio 2010 il ruolo degli agenti e rappresentanti di commercio lasciando comunque invariata la normativa di riferimento ed il possesso dei requisiti previsti. Continua a leggere

Quali adempimenti svolgere per la vendita di prodotti online?

La vendita on line di beni materiali ed immateriali (es. software) nei confronti soggetti terzi, è di fatto una cessione di beni, nella quale è la fase contrattualistica ad essere attuata attraverso tecnologie informatiche.

L’azienda si apre un punto vendita virtuale, sul quale espone i suoi prodotti che chiunque nel mondo può acquistare. In altro modo, se non vuole sostenere l’investimento necessario a dotarsi di un software per la vendita online, può accedere ai cosiddetti portali, ossia centri commerciali virtuali che forniscono tutti i servizi per le transazioni, incluse varie metodologie di riscossione del prezzo di vendita. In quest’ultimo caso, l’azienda venditrice rimane sempre titolare e responsabile dell’attività commerciale e delle operazioni poste in essere.
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Sono un agricoltore che vuole vendere direttamente i propri prodotti. Che adempimenti devo fare?

Per vendita diretta di prodotti agricoli si intende l’attività esercitata dagli imprenditori agricoli, singoli o associati, che vendono direttamente al pubblico i prodotti provenienti in misura prevalente dalla propria azienda agricola.

L’attività può essere svolta:

  • nel luogo di produzione utilizzando una struttura di vendita all’interno dell’immobile facente parte dell’azienda agricola;
  • in una struttura di vendita (negozio o spazio all’interno di un negozio) diversa dal luogo di produzione;
  • In forma itinerante.

Nel caso si intendesse svolgere l’attività in sede fissa fuori dal luogo di produzione, questa deve essere esercitata presso immobili che posseggono i requisiti urbanistico-edilizi, igienico-sanitari, di pubblica sicurezza e che rispettano le vigenti disposizioni in materia di vigilanza antincendi. Continua a leggere

Comunicazione IVA over 3.600 euro: adempimenti rinviati

Slitta al 3 luglio 2013 il termine per la comunicazione delle operazioni rilevanti ai fini Iva riferita al periodo d’imposta 2011, in cui l’acquirente è un consumatore finale che ha pagato tramite Pos.

La scadenza, originariamente fissata al 30 aprile 2012 e successivamente prorogata al 31 gennaio 2013, è stata, dunque, ulteriormente rinviata. A stabilirlo, un provvedimento del direttore dell’Agenzia del 31 gennaio.

I titolari di partita Iva avranno più tempo per adeguare i sistemi informatici all’adempimento, anche in seguito alle modifiche apportate al tracciato record per la comunicazione.
Si ricorda che il Dl 98/2011 ha spostato l’obbligo di comunicazione relativo allo

Per le agevolazioni prima casa residenza entro 18 mesi

In caso di mancato spostamento della residenza nel comune di ubicazione del nuovo appartamento entro diciotto mesi dal rogito, le lungaggini burocratiche e l’esercizio dell’attività professionale nell’abitazione acquistata non legittimano la fruizione delle agevolazioni prima casa.
E’ quanto stabilito dalla Cassazione con la sentenza 17597 del 12 ottobre.
 
Il fatto
La vicenda riguarda il recupero da parte dell’Agenzia delle Entrate dell’agevolazione fiscale sull’imposta di registro spettante per l’acquisto della “prima casa” (3% in luogo del 7%) e delle imposte ipotecaria e catastale (in misura fissa invece delle proporzionali del 2 e dell’1%), a causa del mancato trasferimento della residenza, da parte di un contribuente, nel Comune di ubicazione dell’immobile oggetto dell’acquisto entro il termine di decadenza di diciotto mesi, come previsto dalla nota II-bis) all’articolo 1 della tariffa, parte I, allegata al Dpr 131/1986. Continua a leggere

Ecco come cambia l’ISEE dal 2013

Cambia l’Isee, ovvero l’Indicatore della situazione economica equivalente, il modello che riproduce redditi e patrimoni familiari per stabilire il diritto o la priorità di accesso a una serie di servizi – dagli asili nido alle rette universitarie all’assistenza domiciliare – o di agevolazioni. Nel calcolo peserà di più la prima casa, a causa dell’adeguamento IMU, ed entreranno anche i redditi esenti o tassati separatamente come le indennità di accompagnamento o gli affitti tassati con la cedolare secca.

Il rischio è che con questi nuovi criteri molte famiglie appariranno "più ricche" e potrebbero perdere il diritto ai servizi e alle agevolazioni che finora avevano. Ma secondo il governo, che sta mettendo a punto i nuovi criteri di calcolo, il nuovo Isee consentirà una distribuzione dei servizi più equa, a chi ne ha effettivamente bisogno, limitando i casi dei "falsi poveri". Continua a leggere

Omessa dichiarazione: è responsabile sempre il contribuente

Il contribuente risponde del reato di omessa dichiarazione dei redditi o Iva, anche nel caso in cui l’omissione sia imputabile al comportamento negligente del professionista (nello specifico, commercialista).
Questo il principio ribadito dalla terza sezione penale della Cassazione nella pronuncia 16958 dell’8 maggio.
 
I fatti
Un contribuente impugna in Cassazione la sentenza emessa dalla Corte d’appello capitolina che, nel confermare la sentenza di primo grado, lo aveva condannato per il reato di omessa dichiarazione Iva, anni 2002 e 2003, ai sensi dell’articolo 5 del Dlgs 74/2000 che, nella versione in vigore dal 17 settembre 2011, testualmente dispone: “È punito con la reclusione da uno a tre anni chiunque, al fine di evadere le imposte sui redditi o sul valore aggiunto, non presenta, essendovi obbligato, una delle dichiarazioni annuali relative a dette imposte, quando l’imposta evasa è superiore, con riferimento a taluna delle singole imposte a euro trentamila”.
Nello specifico, il ricorrente lamenta la violazione di tale norma in quanto, a suo dire, non ricorrono i presupposti soggettivi e oggettivi del reato contestatogli. Continua a leggere

In scadenza la comunicazione dei compensi riscossi dal personale medico

Si avvicina il termine entro il quale le strutture sanitarie private devono rendere noti al Fisco i compensi complessivamente riscossi, nel corso dell’anno 2011, in nome e per conto degli operatori sanitari che vi hanno svolto la propria attività lavorativa.
È lunedì 30 aprile l’ultimo giorno utile per inviare telematicamente all’Agenzia delle Entrate la comunicazione obbligatoria introdotta dalla Finanziaria del 2007.
 
Facciamo un po’ di storia
Per favorire la tracciabilità e la trasparenza dei pagamenti la legge n. 296 del 27 dicembre 2006, nei commi da 38 a 42 dell’unico articolo, ha introdotto, a partire dal 1° marzo 2007, la riscossione accentrata dei compensi dovuti per attività di lavoro autonomo mediche e paramendiche svolte nell’ambito delle strutture sanitarie private. Continua a leggere