L’imposta di registro per le compravendite immobiliari prescinde dal nomen iuris attribuito al documento
Non è la comune denominazione conferita a una scrittura privata, ma la reale volontà negoziale dei relativi sottoscrittori, l’elemento utile a individuare la natura del contratto e quindi la giusta imposta di registro.
Questo è il contenuto della decisione n. 22/02/09 emessa dalla Ctp di Vercelli, conforme a un orientamento della giurisprudenza tributaria che, a sua volta, rileva e assorbe il principio civilistico distintivo tra "contratto preliminare" e "contratto definitivo".
Il contenzioso era sorto a seguito del ricorso di un contribuente che contestava le imposte di registro, catastali, ipotecarie e di bollo – ritenute "di legge" dall’ufficio – relativamente a una scrittura privata di compravendita immobiliare sottoscritta dal ricorrente in qualità di parte acquirente.
L’ufficio Entrate di Vercelli, al momento della registrazione, riteneva "definitivo" l’atto a esso sottoposto, facendolo soggiacere a imposizione in misura "proporzionale". Continua a leggere→