Con una interessante sentenza – la n. 6591 del 27 novembre 2008 – le sezioni unite penali della Corte di cassazione hanno definitivamente risolto, in senso positivo, la questione relativa alla sussistenza del reato di falsità di cui all’articolo 95 del Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di spese di giustizia (Dpr 115/2002, di seguito TU), nell’ipotesi in cui la dichiarazione sostitutiva della situazione reddituale del richiedente il gratuito patrocinio sia affetta da falsità, anche quando il reddito reale sia comunque inferiore alla soglia di ammissibilità al beneficio stesso. Continua a leggere
Archivi categoria: Cassazione
Notifiche a società: due
Se risulta impossibile notificare un atto tributario a una società presso la sede della stessa, è ammessa la notifica al rappresentante dell’ente, a condizione che tale soggetto, oltre a essere identificato nell’atto, risieda nel comune in cui la persona giuridica ha il suo domicilio fiscale.
Così ha concluso la Cassazione, chiamata a interpretare la disposizione dell’articolo 145 cpc (nel testo anteriore alla riforma del 2005) in relazione alla notifica di atti tributari, con la sentenza n. 216 del 9 gennaio 2009. Continua a leggere
Giudicato esterno e operazioni inesistenti: le istruzioni per l’uso
La sentenza divenuta definitiva in materia di imposte dirette sulla deducibilità dei costi relativi a operazioni soggettivamente inesistenti non è in grado di formare giudicato tra le stesse parti nell’analogo giudizio relativo all’Iva. Il principio era stato affermato dalla Cassazione, con la sentenza n. 15396 dell’11 giugno 2008. Una pronuncia che offre degli ottimi spunti di riflessione, individuando l’oggetto del giudicato esterno e fornendo interessanti argomentazioni sulle operazioni inesistenti. Continua a leggere
Procura espressamente congiunta: il ricorso vuole la doppia firma
Se la procura è congiunta il ricorso deve essere sottoscritto da entrambi i difensori a pena di inammissibilità. A tali conclusioni sono pervenuti i giudici di legittimità con la sentenza n. 1702 del 23 gennaio 2009. Continua a leggere
Notifiche nel processo tributario: la Cassazione “fa l’appello”
La notificazione degli atti nell’ambito del processo tributario. E’ il tema di due recenti sentenze della Cassazione, la n. 1247 e la n. 1260, entrambe depositate lo scorso 20 gennaio 2009. In particolare, i contenziosi riguardavano due giudizi in cui l’appello avverso la pronuncia di primo grado era stato notificato in luogo diverso dal domicilio eletto dalla controparte: rispettivamente, nel domicilio personale (sentenza n. 1247) e "a mani proprie" del contribuente (sentenza n. 1260). Continua a leggere
Il ruolo straordinario è d’obbligo se c’è aria di periculum in mora
Il fallimento del contribuente, determinando una situazione di fondato pericolo per la riscossione, costituisce fatto idoneo a giustificare l’iscrizione nei ruoli straordinari dell’imposta da lui dovuta. A tali conclusioni sono pervenuti i giudici di legittimità con la sentenza n. 242 del 9 gennaio. Continua a leggere
Firma indecifrabile, non c’è motivo di chiudere la strada dell’appello
La Corte di cassazione, con sentenza n. 874 del 15 gennaio 2009, intervenendo su un problema pratico frequente, ha accolto il ricorso dell’Amministrazione finanziaria stabilendo, in tema di contenzioso tributario, che l’atto di appello proposto dall’ufficio dell’agenzia delle Entrate è ammissibile, anche se riporta la firma illeggibile di un funzionario che sottoscrive al posto del direttore titolare. Continua a leggere
La Cassazione conferma: circolari, atti interni all’Amministrazione
Natura ed effetti delle circolari. Potrebbe così intitolarsi la sentenza n. 237, depositata il 9 gennaio 2009, con cui la Cassazione, riprendendo il noto precedente rappresentato dalla pronuncia n. 23031 del 9 ottobre 2007, è tornata nuovamente sul tema della valenza dei documenti di prassi dell’Amministrazione finanziaria, illustrando, quasi didatticamente, una serie di principi generali relativi al ruolo delle circolari rispetto alla gerarchia delle fonti Continua a leggere
Duemila aste in dieci anni, così, per evasione? Dell’Iva sicuramente
La nozione "tributaria" di impresa non coincide con quella civilistica. Ai fini fiscali, infatti, e in particolare ai fini Iva, per attività d’impresa si intende l’esercizio abituale, ancorché non esclusivo, delle attività commerciali indicate dall’articolo 2195 del codice civile, anche se non organizzate in forma d’impresa. Prescindendo, quindi, dal requisito organizzativo che, invece, costituisce elemento necessario per la qualificazione dell’impresa agli effetti civilistici. Continua a leggere
Irreperibilità assoluta o temporanea Ogni fuga ha la sua notifica
In tema di notificazione di atti tributari le modalità indicate, rispettivamente, agli articoli 140 del codice di procedura civile e 60, primo comma, lettera e), del Dpr 600/1973, sono alternative e si escludono a vicenda. Nel primo caso, infatti, il destinatario è solo “momentaneamente assente” dal luogo in cui lo stesso, comunque, risiede. Nell’altro, invece, si realizza una ipotesi di “irreperibilità assoluta”, perché l’agente notificatore non è in grado di reperire il destinatario della notificazione che, dalle notizie acquisite all’atto della notifica, risulta trasferito in luogo sconosciuto. Continua a leggere
Fondazioni bancarie, la Cassazione chiude l’annosa questione
Negli ultimi anni vi è stato un complesso contenzioso tra Amministrazione finanziaria e fondazioni bancarie in ordine al diritto delle fondazioni stesse a usufruire dell’agevolazione della riduzione a metà dell’Irpeg prevista dall’articolo 6 del Dpr 601/73 e dell’esonero dalla ritenuta del 10% sui dividendi previsto dall’articolo 10-bis della legge 1745/1962. Continua a leggere
Cessione quote sociali: il contratto non è reale, la tassazione sì
La stipula del contratto con il quale vengono trasferite quote di una società dietro pagamento di un prezzo costituisce da sola il presupposto, prescritto dalla legge 102/1991, articolo 3, per assoggettare la plusvalenza a imposta sostitutiva, a nulla rilevando l’eventuale mancato pagamento del corrispettivo pattuito.
A tali conclusioni è pervenuta la Corte di cassazione con la sentenza 29745/2008. Continua a leggere