Archivi categoria: Contenzioso

Avvio del Processo Tributario Telematico in Abruzzo e Molise

Con nota del 21 settembre u.s., il Mef informa dell’avvio del Processo Tributario Telematico, a partire dal 15 ottobre 2016, nelle Commissioni tributarie di Abruzzo e Molise. Occorrerà pertanto accedere al Portale della giustizia tributaria per il deposito telematico degli atti processuali. Nell’allegata nota sono rese disponibili tutte le specifiche tecniche per le modalità di accesso e il rilascio delle credenziali.

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La multe senza il contraddittorio sono illegittime

E’ quanto stabilisce una sentenza della Commissione tributaria di Torino ossia che le multe del Fisco emesse a “tavolino”, ovvero senza contraddittorio o basate solo sul semplici verifiche a distanze o telefoniche sono illegittime. Una decisione che potrebbe causare una valanga di ricorsi da parte dei contribuenti. Questi ultimi, secondo i giudici tributari, hanno sempre diritto a difendersi di persona ricevendo in cambio un documento che registri il confronto con gli esattori. Si prospettono tempi duri per gli uffici guidati da Rossella Orlandi.

La sentenza: l’azienda non paga l’Iva, se è in crisi non è reato

In alcuni casi evadere l’Iva non costituisce reato. La sentenza del Tribunale di Avezzano potrebbe rappresentare una svolta per molti imprenditori alle prese con le difficoltà economiche e i morsi della crisi. Il proprietario di una ditta di trasporti era accusato di non aver pagato l’imposta sul valore aggiunto per oltre 600mila euro tra 2007 e 2009. La sua motivazione davanti al giudice è stata semplice e diretta: non avevo i soldi per farlo. Come riporta il sito del Giornale, l’imprenditore aveva fatturato 7 milioni di euro di forniture effettuate ad enti pubblici e privati, senza però aver mai incassato quei soldi. Una commessa importante, poi, destinata alla Libia era stata bloccata proprio dalle autorità pubbliche. Gli stipendi dei 140 operai a libro paga erano stati garantiti grazie all’ipoteca dei beni di proprietà del datore di lavoro. Continua a leggere

Agenzia Entrate, prima sconfitta: gli atti firmati dai dirigenti decaduti non sono validi

La Commissione Tributaria Provinciale di Milano con la sentenza n. 3222/25/15 fa tremare le gambe al fisco: Con sentenza n. 37 del 17 marzo 2015 la Corte Costituzionale ha dichiarato l’illegittimità della disposizione predetta per violazione degli artt. 3, 51 e 97 della Costituzione, avendo tale norma contribuito “all’indefinito protrarsi nel tempo di un’assegnazione asseritamente temporanea di mansioni superiori, senza provvedere alla copertura dei posti dirigenziali vacanti da parte del vincitori di una procedura concorsuale aperta e pubblica”. Ne consegue la nullità dell’atto di accertamento sottoscritto da soggetto non dotato di nona qualifica funzionale. Questa decisione è a dir poco storica, perché è la prima che stabilisce la nullità per mancanza di qualifica funzionale di un dirigente decaduto dell’Agenzia delle Entrate. Come sono andati i fatti? Continua a leggere

Agenzia Entrate: dirigenti, cartelle valide. “Vergognosi i ricorsi”

“Gli atti sono validi, non si facciano spendere soldi inutili ai cittadini per i ricorsi”. Così il direttore dell’Agenzia delle Entrate Rossella Orlandi dopo la pubblicazione in Gazzetta della sentenza a opera della Consulta che ha dichiarato illegittime le nomine di centinaia dirigenti. La Corte costituzionale ha sancito come irregolare la previsione contenuta nel decreto semplificazioni del 2012, varato dall’allora in carica governo Monti, che introdusse una vera e propria sanatoria per i dirigenti – in particolare proprio delle Entrate – che erano andati a occupare il ruolo senza un concorso adeguato, anche interno. Nei giorni scorsi, dopo la diffusione della notizia, sono rimbalzate a più riprese le voci di una possibile decadenza parallela, oltre a quella dei dirigenti, anche per gli atti da loro firmati e così gli avvisi che hanno dato origine alle cartelle di pagamento inviate da Equitalia a contribuenti in debito con il fisco. La procedura per la scoperta è molto semplice: per scoprire se la cartella di cui si è vittima era stata autorizzata da uno dei 767 dirigenti delle Entrate che la Consulta ha dichiarato illegittimi, sarebbe sufficiente risalire al parere del Consiglio di Stato che affrontava il ricorso dei diretti interessati, prima di rinviare la questione ai giudici costituzionali.  Continua a leggere »

Agenzia Entrate, dirigenti illegittimi: testo integrale della sentenza

Continua a far discutere la sentenza della Corte costituzionale che ha dichiarato illegittimi 767 dirigenti dell’Agenzia delle Entrate, aggiungendo a questi ulteriori manager di agenzie fiscali pubbliche, per un totale che supera 1000 nomine da considerarsi non valide stabilite negli ultimi anni. Ma, come ovvio, a tenere banco è l’Agenzia delle Entrate, con il suo esercito di “generali” senza le necessarie stelline, in questo caso da intendersi cmoe il bollino della legittimità di legge. Non appena si è diffusa la notizia della bocciatura di tre dirigenti su quattro nell’ente guidato da Rossella Orlandi, infatti, si è scatenata la caccia al dirigente che ha firmato gli avvisi da cui sono partite le cartelle di Equitalia. I dirigenti bocciati dalla Consulta, infatti, sono in carica da almeno tre anni e hanno firmato numerose notifiche di accertamento, a cui hanno fatto seguito le cartelle ricevute dai contribuenti in debito con il fisco. Continua a leggere »

Conto corrente dedicato al contributo unificato per le liti con il fisco

500_marketing-commercialisti2E’ attivo il nuovo conto corrente postale per il versamento del contributo unificato nelle controversie tributarie. Nel bollettino va indicato il numero di conto (1010376927) oltre all’intestazione (“TES.VITERBO – CONTRIB.PROC.TRIB. ART.37 D.L.98/2011”) e al nome e cognome del ricorrente/resistente.  La novità arriva con un avviso del Mef.
Nella causale, inoltre, è necessario indicare il codice fiscale del ricorrente e il codice della Commissione tributaria adita. Continua a leggere

Contenzioso Tributario; L’Autocertificazione è priva di efficacia probatoria

Nel processo tributario l’autocertificazione è priva di efficacia probatoria, stante il disposto di cui all’articolo 7, comma 4, del Dlgs 546/1992; risulterebbe, altrimenti, eluso il divieto di prova testimoniale.
A precisarlo è la sezione tributaria della Corte di cassazione, con sentenza 1662 del 24 gennaio.

I fatti di causa
La vicenda riguarda l’impugnazione da parte di una società contribuente, medio tempore fallita, di un avviso di accertamento emesso, per il recupero di Irpeg e Ilor, anno di imposta 1997, al fine di contestarne la legittimità. Continua a leggere