In molti tra i furbetti del fisco cominciamo a tremare. Le ore, infatti, sono contate per 7.000 sospettati di evasione fiscale. La Guardia di Finanza è infatti entrata in possesso della lista sottratta alla Hsbc di Ginevra da Hervè Falciani, ex dipendente della banca britannica, che contiene anche i nomi di migliaia di italiani. La lista è stata richiesta, per rogatoria, dalla Procura di Torino, che l’avrà attraverso i canali diplomatici, ma il documento è già all’esame delle Fiamme Gialle, che l’ha ricevuta attraverso forme di collaborazione di polizia, e cercherà ora di «stanare» gli evasori fiscali, secondo quanto dichiarano fonti vicino alla vicenda. Oltre alla Procura di Torino – che ha indagini già avviate su conti esteri di presunti evasori piemontesi – saranno di volta in volta coinvolte altre autorità giudiziarie competenti per materia e per territorio. Il procuratore di Nizza, Eric de Montgolfier, che sta indagando sui conti bancari in Svizzera della cosiddetta «lista Falciani», fa sapere di non essere stato lui a consegnare la lista dei presunti evasori italiani alla Guardia di Finanza. Continua a leggere
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Compravendita immobiliare: Focolaio di evasione fiscale
Più di una casa su tre viene venduta con una fetta di nero, e il resto a seguire. Quasi 7 miliardi di basi imponibili (imposte dirette e Iva) non dichiarate e 1,2 miliardi di Iva evasa. Cifre impressionanti, denunciate dalla Guardia di Finanza a seguito di operazioni condotte nel 2009 sulle compravendite e sulle intermediazioni immobiliari. Si tratta in larga misura di immobili di nuova costruzione, nel 64% dei casi sono abitazioni.
Partendo dal dato della Finanza si può risalire all’importo evaso: incrociando i dati delle statistiche catastali e dei rapporti sulle nuove costruzioni dell’Osservatorio immobiliare dell’agenzia del Territorio, da cui ricavare stime percentuali delle tipologie edificate ogni anno, con i valori medi e l’importo Iva mediamente evaso (tra il 10% e il 30% del valore). Approssimando per difetto, emerge che su circa un immobile su tre, sia residenziale che commerciale e produttivo, ha funzionato l’accordo tra venditore e acquirente. E l’erario ci ha perso 1,2 miliardi solo con l’Iva, mentre sulle imposte dirette non è possibile fare stime. Continua a leggere
GDF: nel 2009 scoperti 33 miliardi di Euro di evasione fiscale
Risultati “superiori a qualsiasi standard storico” quelli conseguiti nel 2009 dalla Guardia di Finanza sul versante del contrasto all’evasione fiscale: parola del comandante generale delle Fiamme Gialle, Cosimo D’Arrigo, il quale spiega che sono stati verbalizzati “elementi di reddito sfuggiti a tassazione per 33,6 miliardi di euro e Iva dovuta e non versata per 6 miliardi”.
“Si tratta di cifre significative – ha aggiunto il generale D’Arrigo, in una audizione davanti alla Commissione parlamentare di Vigilanza sull’anagrafe tributaria – soprattutto se le inquadriamo nel contesto della crisi economica e finanziaria che, nel nostro Paese, ha provocato un calo del 5% del Prodotto Interno Lordo e una conseguente riduzione del gettito tributario pari, secondo le rilevazioni ufficiali, al 3,3%”. Sempre nel 2009 la Gdf ha scoperto 7.513 evasori totali, cioè soggetti completamente sconosciuti al fisco, che avevano omesso di dichiarare basi imponibili per 13,7 miliardi di euro. Questi evasori sono stati individuati soprattutto grazie agli oltre 33.000 controlli basati sui cosiddetti “indici di capacità contributiva”. Continua a leggere
Il redditometro guida i controlli della Guardia di Finanza
Nel 2009 massimo impulso al redditometro. La Guardia di finanza, ad esempio, ricorrendo a controlli mirati su yacht e aerei ha scovato 7.513 evasori totali che nel 2009 non hanno dichiarato imponibili per 13,7 miliardi. Mentre l’agenzia delle Entrate ha accertato 459 milioni in circa 28mila controlli. I dati sull’attività della Gdf sono emersi nel corso di un’audizione del comandante generale, Cosimo D’Arrigo, alla commissione di vigilanza sull’Anagrafe tributaria mentre quelli sulle Entrate derivano dall’analisi dei controlli 2009 articolata per regioni. Dall’audizione di D’Arrigo è emerso, in generale, che nel 2009 sono stati verbalizzati elementi di reddito sfuggiti a tassazione per 33,6 miliardi e Iva non versata per 6 miliardi. Un risultato che si affianca ai 9,1 miliardi incassati dalle Entrate (si veda
Gli incassi del 2009 derivanti dalla lotta all’evasione fiscale
Cruscotto Informativo Provinciale: nuovo strumento antievasione
SI rafforza la lotta all’evasione internazionale
Il Dl n. 40/2010, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 26 marzo (GU n. 71 del 26-3-2010 ), dà le direttive per un ulteriore rafforzamento della lotta all’evasione internazionale. Il decreto prende di mira, in particolare, le operazioni
La Gdf smaschera un giro di fatture false di oltre 100 mln
Un giro di fatture false da oltre 100 mIlioni di euro, che consentiva di evadere il fisco e al contempo di costituire fondi neri all’estero, prevalentemente su conti cifrati in paesi con un elevato segreto bancario. La maxi-frode è stata scoperta dall’operazione «Ge.Co» del Nucleo di polizia tributaria della Guardia dl finanza di Milano, coordinata dal pm milanesi Laura Pedio e Gaetano Ruta. Circa 70 le perqulslzionl effettuate presso società e studi professionali dislocati in tutta Italia (Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna, Lazio e Campania), beneficiari delle false fatture. I soggetti IndagatI, secondo i dati diffusi ieri dal Comando provinciale di Milano delle Fiamme Gialle, sono oltre 80; l’importo dell’evaslone scoperta supera i 100 miIioni di euro. Le indagini erano partite dall’individuazione di una società fiduciaria svizzera che, dietro all’offerta dl servizi di tax planning internazionale ed altro, proponeva in realtà alla clientela la possibilità dl avvalersi di fatture fittizie emesse da società create ad hoc in paesi quali Austria, Regno Un!to, Olanda e Hong Kong. Le false fatturazioni riguardavano principalmente consulenze tecniche in ambito meccanico (progetti, software, design, etc.) e in ambito commerciale (analisi di mercato, nuove aree di business, applicazione del principi dl Basilea 2, ecc.). Continua a leggere
Funziona il Patto Antievasione fra Agenzia Entrate e Comuni
"I risultati dell’intesa con l’Anci vanno nella direzione segnata dal federalismo fiscale, di riportare a livello territoriale la questione del fisco. La vera sfida è cambiare la cultura: non possono essere l’Agenzia delle Entrate e la Guardia di finanza a lottare da sole contro l’evasione" ha sottolineato Attilio Befera, direttore delle Entrate, nel corso della presentazione dei primi risultati del fronte comune antievasione messo in atto da Agenzia, Anci (Associazione nazionale comuni italiani) e Ifel (Istituto per la finanza e l’economia locale).
Befera ha poi illustrato i numeri dell’operazione, avviata con il protocollo d’intesa sottoscritto lo scorso 12 novembre. Nel dettaglio, 3.216 le segnalazioni inviate dai Comuni all’Agenzia delle Entrate, di queste, 404 hanno condotto alla notifica di avvisi di accertamento, per un importo di maggiori imposte accertate di 3,6 milioni di euro, di cui – in caso di definitiva riscossione delle somme – il 30% spetterà agli enti comunali. Continua a leggere
Nel mirino della Guardia di Finanza c’è l’evasione internazionale
L’operato delle Fiamme gialle da gennaio a novembre del 2009 è stato illustrato del generale di brigata, Giuseppe Vicanolo, che ha ricordato le innumerevoli azioni di contrasto alle frodi e all’illegalità in cui sono stati coinvolti gli uomini della Guardia di finanza. Continua a leggere
Agenzia delle Entrate e SIAE siglano accordo antievasione
Adesso scatta la caccia agli evasori
Da oggi si apre ufficialmente la stagione di caccia contro gli evasori transfrontalieri. Sebbene sia sempre più probabile una proroga allo scudo fiscale, gli 007 del Fisco e dell’Agenzia delle entrate sono già a lavoro per scovare i furbetti che hanno preferito lasciare i loro tesori nei paradisi off-shore. D’ora in poi saranno tempi sempre più difficili per gli evasori, visto che gli strumenti giuridici in mano agli uomini di Attilio Befera sembrano di prim’ordine. A partire dal decreto anti-crisi dello scorso agosto, sono state infatti predisposte una serie di norme ad hoc. Le sanzioni sono state raddoppiate, sono state predisposte unità investigative speciali e sono state anche allertate le ambasciate italiane negli stati che il Fisco considera poco o per nulla collaborativi. Chi non ha utilizzato lo scudo per regolarizzare la propria posizione «troverà pane per i suoi denti», ripetono gli addetti ai lavori. Continua a leggere