Non va esclusa la responsabilità della società di persone per i fatti illeciti commessi dall’ex amministratore nell’esercizio dei poteri di rappresentanza conferitigli.
E’ questo il principio espresso dalla Corte di cassazione con la sentenza n. 23988, depositata il 24 settembre 2008.
La controversia trae origine dall’impugnazione di un avviso di accertamento, con il quale l’agenzia delle Entrate aveva accertato un maggior reddito d’impresa, a seguito del rinvenimento, presso altra ditta, di fatture fittizie emesse dall’ex amministratore di una Snc.
Nel giudizio di merito, la società aveva eccepito che la condotta illecita dell’ex amministratore non poteva essere estesa ai soci, in quanto questi ultimi erano estranei alla vicenda, essendo subentrati nella compagine sociale dopo i fatti contestati. Continua a leggere