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Produttività, governo detassa i premi di risultato. “Ma i lavoratori più deboli sono esclusi”

Meno tasse sui premi di risultato. Per il 2016 torna una fiscalità agevolata, pari al 10%, per i bonus che l’impresa vorrà concedere ai dipendenti nel caso siano raggiunti determinati obiettivi di produzione. Con un decreto dei ministeri del Lavoro e dell’Economia, il governo attua una disposizione già prevista nell’ultima legge di stabilità. Ma nel fronte sindacale non mancano le perplessità. “Siamo d’accordo con questo provvedimento – commenta Michela Spera, segretaria nazionale Fiom Cgil – Ma la platea dei beneficiari è limitata ai lavoratori delle aziende che fanno contrattazione aziendale. Continua a leggere

Unico e modello 730 precompilato in arrivo: scadenze e istruzioni, ecco la guida per il contribuente

L’operazione “dichiarazione dei redditi precompilata” è arrivata al suo secondo anno. Nel 2016 saranno circa 30 milioni le dichiarazioni precompilate dal Fisco; 20 milioni di modelli 730 e circa 10 milioni di Unico. I passaggi sono ormai noti: il Fisco raccoglie dagli operatori le informazioni su redditi, spese e detrazioni dei contribuenti, redige i modelli Unico e 730 precompilati e li mette sul sito dell’Agenzia delle Entrate a disposizione dei contribuenti che possono accettare il modello precompilato così com’è oppure integrarlo o modificarlo. Rispetto allo scorso anno, nel 2016, i modelli precompilati avranno maggior informazioni tra cui le spese sanitarie anche se restano escluse le spese farmaceutiche per i farmaci da banco, quelli senza ricetta. Continua a leggere

L’Agenzia delle entrate avrà accesso ai dati di tutti i conti correnti: ecco cosa cambia

In arrivo alcune novità per i titolari di conti correnti e carte di credito. Da domani, infatti, istituti bancari e Poste Italiane dovranno inoltrare all’Agenzia delle entrate i dati relativi a giacenza media, saldo del conto corrente di inizio e fine anno, ammontare di depositi e investimenti posseduti, titolarità e modalità di utilizzo delle carte, finanche il numero di accessi alle cassette di sicurezza. Il fine? Consentire all’Agenzia delle Entrate di svolgere “attività istruttorie connesse all’esecuzione delle indagini finanziarie”. Continua a leggere

Il prof di tasse e austerità ora ci regala le perle anti crisi

Un nuovo grillo parlante ha alzato la testa nel Paese con 60 milioni di commissari tecnici. Tra gli insetti loquaci, questa è una specie particolare: quella di chi sapeva tutto ma non ha fatto niente. Ora Mario Monti predica bene ma ha razzolato malissimo. Ha imposto un’austerità targata Merkel, ha taglieggiato i proprietari di case, ha creato dal nulla – lui che si ritiene un Padreterno – la categoria degli esodati, ha curato più gli interessi di Bruxelles e Berlino che quelli di Roma. Continua a leggere

Fisco, nuove rate per chi non ce la fa

Venire incontro alle esigenze dei contribuenti in difficoltà. Pagare i debiti fiscali in modo agevolato per aiutare gli italiani che non arrivano a fine mese. Il governo approva un provvedimento che facilita il pagamento delle tasse, introducendo un’ulteriore rateizzazione per quei soggetti che non sono stati in grado di saldare il conto. Il Consiglio dei ministri, su proposta del ministro dell’Economia, Pietro Carlo Padoan, ha approvato definitivamente cinque decreti legislativi di attuazione della delega per il riordino del sistema fiscale (legge 11 marzo 2014 n. 23). Continua a leggere

Fisco, la cartella di Equitalia è nulla se non passa dalle Poste Italiane

Fate attenzione a chi vi spedisce la cartella di Equitalia che vi impone un pagamento: se non arriva tramite raccomandata che passa dalle Poste Italiane, non dovete sganciare un euro. E’ quanto stabilisce una sentenza della Ctp di Reggio Emilia, la 199/03/2015, in cui si spiega che è nulla e non sanabile la cartella di pagamento emessa da Equitalia e notificata con raccomandata a/r a mezzo di un’agenzia privata di recapito. Un sistema di consegna privato, dunque, annulla l’atto e “salva” i vostri risparmi. Il ricorso – Il caso era stato sollevato da un contribuente che aveva impugnato una cartella di pagamento, ritenendola nulla per inesistenza della notifica, poiché – come spiega Il Sole 24 Ore – l’agente della riscossione non aveva utilizzato per l’invio della raccomandata a/r le Poste Italiane, così come previsto dalla legge (al contrario era stata scelta un’agenzia privata di recapito). Continua a leggere

La Cgia di Mestre lancia l’allarme tasse e smentisce Renzi & Compagni: nel 2016 si rischia salasso di 16 mld

Nel 2015 “l’Imu e la Tasi sono destinate ad aumentare”. A comunicarlo è la Cgia in un dossier pubblicato oggi. “Se dal 2016 non verrà applicata la local tax, l’aliquota Tasi sulla prima casa rischia di salire al 6 per mille” afferma il segretario dell’associazione, Giuseppe Bortolussi. Il quadro mostrato dall’associazione emerge dall’analisi dell’Ufficio studi della Cgia che ha preso in esame le delibere di approvazione delle aliquote Imu e Tasi per il 2015 dei Comuni capoluogo di provincia pubblicate sino a questo momento nel sito del Dipartimento delle Finanze. Continua a leggere

La sentenza: l’azienda non paga l’Iva, se è in crisi non è reato

In alcuni casi evadere l’Iva non costituisce reato. La sentenza del Tribunale di Avezzano potrebbe rappresentare una svolta per molti imprenditori alle prese con le difficoltà economiche e i morsi della crisi. Il proprietario di una ditta di trasporti era accusato di non aver pagato l’imposta sul valore aggiunto per oltre 600mila euro tra 2007 e 2009. La sua motivazione davanti al giudice è stata semplice e diretta: non avevo i soldi per farlo. Come riporta il sito del Giornale, l’imprenditore aveva fatturato 7 milioni di euro di forniture effettuate ad enti pubblici e privati, senza però aver mai incassato quei soldi. Una commessa importante, poi, destinata alla Libia era stata bloccata proprio dalle autorità pubbliche. Gli stipendi dei 140 operai a libro paga erano stati garantiti grazie all’ipoteca dei beni di proprietà del datore di lavoro. Continua a leggere

Tasi-Imu 2015: neanche i bollettini precompilati a casa, se non li chiedi

La prima rata delle tasse sulla casa Imu e Tasi 2015 scade il prossimo 16 giugno, ma pagarle oltre che poco piacevole resterà sempre complicato come lo è stato negli ultimi anni: i Comuni non spediranno neanche i bollettini precompilati, a meno che il contribuente non ne faccia esplicita richiesta. Quindi la maggioranza degli italiani proprietari di immobili sarà di nuovo alle prese con calcolatrici, bollettini da riempire e conguagli da evitare. L’unico compromesso raggiunto è appunto quello del bollettino precompilato, che i Comuni sono tenuti a spedire a casa dei cittadini che ne facciano richiesti. Continua a leggere

Domani operai “liberi” dal Fisco: 132 giorni lavorativi per pagare tasse e imposte

La giornata del 13 maggio si annuncia una ‘liberazione’ per coloro che percepiscono uno stipendio medio da operaio, in Italia. Per la Cgia di Mestre, infatti, da domani “gli operai italiani non lavoreranno più per il fisco italiano. In altre parole, dopo 132 giorni lavorativi, dal 13 maggio potranno festeggiare il giorno di liberazione fiscale”. Una data che si sposta più in là nel tempo, è bene ricordarlo, se si considerano altre tipologie di lavoratori: per gli impiegati con redditi superiori ai 24.000 euro, l’attesa dovrà protrarsi fino al 23 giugno. Questi lavoratori, infatti, non beneficiando del bonus da 80 euro sull’Irpef, dovranno lavorare per il fisco italiano per ben 173 giorni. Continua a leggere

730 precompilato, perché ricevute e scontrini vanno comunque conservati: occhio a non farvi fregare dal Fisco

Se nel 730 precompilato c’è un dato inesatto, il contribuente deve correggerlo. «In caso contrario, la dichiarazione può essere considerata infedele», ha precisato su Twitter l’Agenzia delle Entrate, dialogando con i contribuenti. Insomma, se sbaglia il Fisco le conseguenze dell’errore rischiano di cadere sui cittadini. Non basta. Come riportava ieri «Italia Oggi», il 730 on line non mette la parola fine all’uso dei documenti di carta. Certo, con il modello precompilato scontrini e ricevute non vanno allegati alla dichiarazione dei redditi; però «vanno conservati per futuri controlli», precisa sempre l’Agenzia delle Entrate via Twitter. Non tutte le risposte ai contribuenti, peraltro, sono soddisfacenti. Continua a leggere

La Scandinavia pioniera delle tasse 2.0

Già dal lontano 1988, più di vent’anni fa, la Danimarca iniziò ad adottare tale procedura, inviando le denunce precompilate. Seguirono la Svezia nel 1995, quindi la Norvegia nel 1999 e anche l’Estonia nel più recente 2001. Tra i “nostri vicini” possiamo annoverare la Spagna che nel 2003 ha adottato il sistema di precompilazione delle denuncie dei redditi e quindi la Francia nel 2005, anche se non ancora con risultati apprezzabili. In Danimarca, dove si hanno molti anni di vantaggio con questo tipo di sistema, le dichiarazioni non sono neanche più inviate al contribuente che invece vede recapitarsi un semplice avviso di accertamento con l’eventuale cifra dell’imposta da pagare. Il cittadino, in questo modo, non solo non deve più preoccuparsi di nulla, ma riesce, inoltre, a sapere subito quanto pagare. Continua a leggere