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L’Agenzia delle entrate avrà accesso ai dati di tutti i conti correnti: ecco cosa cambia

In arrivo alcune novità per i titolari di conti correnti e carte di credito. Da domani, infatti, istituti bancari e Poste Italiane dovranno inoltrare all’Agenzia delle entrate i dati relativi a giacenza media, saldo del conto corrente di inizio e fine anno, ammontare di depositi e investimenti posseduti, titolarità e modalità di utilizzo delle carte, finanche il numero di accessi alle cassette di sicurezza. Il fine? Consentire all’Agenzia delle Entrate di svolgere “attività istruttorie connesse all’esecuzione delle indagini finanziarie”. Continua a leggere

Canone Rai in bolletta da luglio, ecco le regole

DIECI rate a partire dal 1° luglio 2016, volture automatiche da parte dell’Agenzia delle Entrate nei casi di diverso intestatario in famiglia tra bolletta elettrica e canone Rai e un grande fratello informativo per stanare i furbetti. Nero su bianco una rassicurazione: anche se non si paga ‘mamma Rai’ non si rischia di restare a lume di candela. Siamo al giro di boa finale: lunedì al Ministero dello Sviluppo economico è stata esaminata la bozza del decreto attuativo (Mise di concerto con il Tesoro) che renderà operativo il pagamento del tributo sulla televisione pubblica nella bolletta elettrica. Continua a leggere

Fisco, nuove rate per chi non ce la fa

Venire incontro alle esigenze dei contribuenti in difficoltà. Pagare i debiti fiscali in modo agevolato per aiutare gli italiani che non arrivano a fine mese. Il governo approva un provvedimento che facilita il pagamento delle tasse, introducendo un’ulteriore rateizzazione per quei soggetti che non sono stati in grado di saldare il conto. Il Consiglio dei ministri, su proposta del ministro dell’Economia, Pietro Carlo Padoan, ha approvato definitivamente cinque decreti legislativi di attuazione della delega per il riordino del sistema fiscale (legge 11 marzo 2014 n. 23). Continua a leggere

Fisco, la cartella di Equitalia è nulla se non passa dalle Poste Italiane

Fate attenzione a chi vi spedisce la cartella di Equitalia che vi impone un pagamento: se non arriva tramite raccomandata che passa dalle Poste Italiane, non dovete sganciare un euro. E’ quanto stabilisce una sentenza della Ctp di Reggio Emilia, la 199/03/2015, in cui si spiega che è nulla e non sanabile la cartella di pagamento emessa da Equitalia e notificata con raccomandata a/r a mezzo di un’agenzia privata di recapito. Un sistema di consegna privato, dunque, annulla l’atto e “salva” i vostri risparmi. Il ricorso – Il caso era stato sollevato da un contribuente che aveva impugnato una cartella di pagamento, ritenendola nulla per inesistenza della notifica, poiché – come spiega Il Sole 24 Ore – l’agente della riscossione non aveva utilizzato per l’invio della raccomandata a/r le Poste Italiane, così come previsto dalla legge (al contrario era stata scelta un’agenzia privata di recapito). Continua a leggere

La Cgia di Mestre lancia l’allarme tasse e smentisce Renzi & Compagni: nel 2016 si rischia salasso di 16 mld

Nel 2015 “l’Imu e la Tasi sono destinate ad aumentare”. A comunicarlo è la Cgia in un dossier pubblicato oggi. “Se dal 2016 non verrà applicata la local tax, l’aliquota Tasi sulla prima casa rischia di salire al 6 per mille” afferma il segretario dell’associazione, Giuseppe Bortolussi. Il quadro mostrato dall’associazione emerge dall’analisi dell’Ufficio studi della Cgia che ha preso in esame le delibere di approvazione delle aliquote Imu e Tasi per il 2015 dei Comuni capoluogo di provincia pubblicate sino a questo momento nel sito del Dipartimento delle Finanze. Continua a leggere

Tasi-Imu 2015: neanche i bollettini precompilati a casa, se non li chiedi

La prima rata delle tasse sulla casa Imu e Tasi 2015 scade il prossimo 16 giugno, ma pagarle oltre che poco piacevole resterà sempre complicato come lo è stato negli ultimi anni: i Comuni non spediranno neanche i bollettini precompilati, a meno che il contribuente non ne faccia esplicita richiesta. Quindi la maggioranza degli italiani proprietari di immobili sarà di nuovo alle prese con calcolatrici, bollettini da riempire e conguagli da evitare. L’unico compromesso raggiunto è appunto quello del bollettino precompilato, che i Comuni sono tenuti a spedire a casa dei cittadini che ne facciano richiesti. Continua a leggere

Domani operai “liberi” dal Fisco: 132 giorni lavorativi per pagare tasse e imposte

La giornata del 13 maggio si annuncia una ‘liberazione’ per coloro che percepiscono uno stipendio medio da operaio, in Italia. Per la Cgia di Mestre, infatti, da domani “gli operai italiani non lavoreranno più per il fisco italiano. In altre parole, dopo 132 giorni lavorativi, dal 13 maggio potranno festeggiare il giorno di liberazione fiscale”. Una data che si sposta più in là nel tempo, è bene ricordarlo, se si considerano altre tipologie di lavoratori: per gli impiegati con redditi superiori ai 24.000 euro, l’attesa dovrà protrarsi fino al 23 giugno. Questi lavoratori, infatti, non beneficiando del bonus da 80 euro sull’Irpef, dovranno lavorare per il fisco italiano per ben 173 giorni. Continua a leggere

La Scandinavia pioniera delle tasse 2.0

Già dal lontano 1988, più di vent’anni fa, la Danimarca iniziò ad adottare tale procedura, inviando le denunce precompilate. Seguirono la Svezia nel 1995, quindi la Norvegia nel 1999 e anche l’Estonia nel più recente 2001. Tra i “nostri vicini” possiamo annoverare la Spagna che nel 2003 ha adottato il sistema di precompilazione delle denuncie dei redditi e quindi la Francia nel 2005, anche se non ancora con risultati apprezzabili. In Danimarca, dove si hanno molti anni di vantaggio con questo tipo di sistema, le dichiarazioni non sono neanche più inviate al contribuente che invece vede recapitarsi un semplice avviso di accertamento con l’eventuale cifra dell’imposta da pagare. Il cittadino, in questo modo, non solo non deve più preoccuparsi di nulla, ma riesce, inoltre, a sapere subito quanto pagare. Continua a leggere

Amazon: basta reverse charge in Italia

Per i furbetti è finita l’epoca degli acquisti esentasse su Amazon Italia. Il gigante dell’e-commerce, dal primo maggio, ha ufficialmente aperto una sua succursale in Italia e come tutte le aziende presenti nel paese ha ottenuto una regolare partita IVA. Questo piccolo grande passo ha un enorme impatto per tutti coloro i quali, in possesso di una partita IVA, acquistavano “esentasse” dal gigante dell’e-commerce approfittando della pratica del “reverse charge“. Sino al 30 aprile, infatti, tutti gli acquisti aziendali erano fatturati da Amazon come azienda straniera con sede in Lussemburgo. Questo elemento consentiva a tutti i titolari di partita IVA italiana di effettuare acquisti aziendali, scaricando l’IVA, su un qualsiasi bene venduto direttamente dal gigante dell’e-commerce senza dover dimostrare che tale bene fosse davvero inerente alla propria attività. Continua a leggere

Agenzia Entrate, prima sconfitta: gli atti firmati dai dirigenti decaduti non sono validi

La Commissione Tributaria Provinciale di Milano con la sentenza n. 3222/25/15 fa tremare le gambe al fisco: Con sentenza n. 37 del 17 marzo 2015 la Corte Costituzionale ha dichiarato l’illegittimità della disposizione predetta per violazione degli artt. 3, 51 e 97 della Costituzione, avendo tale norma contribuito “all’indefinito protrarsi nel tempo di un’assegnazione asseritamente temporanea di mansioni superiori, senza provvedere alla copertura dei posti dirigenziali vacanti da parte del vincitori di una procedura concorsuale aperta e pubblica”. Ne consegue la nullità dell’atto di accertamento sottoscritto da soggetto non dotato di nona qualifica funzionale. Questa decisione è a dir poco storica, perché è la prima che stabilisce la nullità per mancanza di qualifica funzionale di un dirigente decaduto dell’Agenzia delle Entrate. Come sono andati i fatti? Continua a leggere

730/15: chiarimenti dell’Agenzia Entrate su spese scaricabili

Con la circolare del 24 aprile, l’Agenzia delle Entrate ha risposto ad alcuni quesiti posti dai Caf in merito alle spese detraibili nel 730/2015. Spese mediche detraibili – Sono detraibili se sostenute per le prestazioni, fatte in regime libero professionale, da un massofisioterapista con formazione triennale e diploma conseguito entro il 1999 anche senza prescrizione medica. Nel documento di spesa, oltre a descrivere la prestazione resa, dovrà comparire attestazione del possesso del diploma conseguito entro quella data. – Sono detraibili se sostenute relativamente ad un “ciclo di cure medico odontoiatriche specialistiche”, quando dalla descrizione riportata sulla fattura fattura risulta chiara che trattasi di prestazione sanitaria. Qualora non fosse possibile evincerlo, bisognerà chiedere al professionista di specificarlo. – Crioconservazione: il ministero della Salute stesso ha precisato Continua a leggere

730 precompilato: il modello è pieno di errori; sbagliati 8 su 10

In un articolo pubblicato da ItaliaOggi si riferisce che i 730 precompilati sono zeppi di errori, ben 8 modelli su 10 riporterebbero sbagli a livello di calcoli. I contribuenti, quindi, sarebbero costretti in ogni caso a ricorrere ai Caf o a professionisti abilitati per la compilazione della denuncia dei redditi anche in assenza di spese sanitarie o altre spese detraibili da aggiungere. L’articolo in questione, ripreso da più testate non è passato inosservato neanche all’Agenzia delle Entrate che con una nota, riferisce che i dati riportati sono erronei. Il primo bilancio, diramato dalla stessa Agenzia, a 24 ore dalla partenza del 730 precompilato è abbastanza ottimista: le dichiarazioni precompilate, disponibili sul sito dell’Agenzia delle Entrate, Continua a leggere