Per i furbetti è finita l’epoca degli acquisti esentasse su Amazon Italia. Il gigante dell’e-commerce, dal primo maggio, ha ufficialmente aperto una sua succursale in Italia e come tutte le aziende presenti nel paese ha ottenuto una regolare partita IVA. Questo piccolo grande passo ha un enorme impatto per tutti coloro i quali, in possesso di una partita IVA, acquistavano “esentasse” dal gigante dell’e-commerce approfittando della pratica del “reverse charge“. Sino al 30 aprile, infatti, tutti gli acquisti aziendali erano fatturati da Amazon come azienda straniera con sede in Lussemburgo. Questo elemento consentiva a tutti i titolari di partita IVA italiana di effettuare acquisti aziendali, scaricando l’IVA, su un qualsiasi bene venduto direttamente dal gigante dell’e-commerce senza dover dimostrare che tale bene fosse davvero inerente alla propria attività. Non spetta infatti al venditore dover verificare che il cliente abbia davvero il diritto di poter acquistare determinati beni per la propria professione. Grazie a questa pratica, formalmente corretta, ma moralmente scorretta, molti furbetti approfittavano del reverse charge per comprare esentasse davvero di tutto. Leggi Tutto »
Amazon: basta reverse charge in Italia
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