Continua la scalata dei reati fiscali ed è record nei primi nove mesi del 2009. A fine settembre la Guardia di finanza aveva già denunciato 8500 contribuenti, il 28% in più rispetto allo stesso periodo del 2008. La conferma della tendenza arriva anche dagli uffici giudiziari: la sezione Gip del tribunale di Roma, ad esempio, ha quasi raggiunto i livelli dell’intero 2008 quanto a nuovi procedimenti. Tra le violazioni accertate spiccano quelle relative agli obblighi delle dichiarazioni di redditi e Iva che superano abbondantemente la metà del totale. Mentre le sole dichiarazioni fraudolente pesano per oltre il 32% dei reati contestati. E per chi finisce sul libro nero delle Fiamme gialle c’è oggi una tegola in più: l’agenzia delle Entrate ha infatti spiegato che basta l’iscrizione sul registro degli indagati per essere automaticamente esclusi dallo scuda fiscale. Una delle ultime segnalazioni riguarda i titolari di due imprese artigiane di Terni, fratello e sorella, che, ammirevoli nella tenuta della contabilità, hanno poi sorvolato in diverse occasioni su un banale adempimento: presentare la dichiarazione dei redditi. Morale della favola, tra il 2007 e il 2008, i due fratelli hanno nascosto un milione di euro agli occhi del fisco. Solo nel 2009 di casi simili, cioè di omesse dichiarazioni, la Guardia di finanza neha scoperti oltre 1.300. E per questi contribuenti l’apertura dell’inchiesta ha oggi un impatto ancora più pesante perché mette una pietra tombale anche sulla possihilità di utilizzare lo scudo fiscale che esclude la punibilità per alcuni reati nell’ipotesi in cui il frutto della malefatta sia stato trasferito all’estero. Secondo l’agenzia delle Entrate, infatti, basta l’iscrizione sul registro degli indagati per chiudere le porte al rientro.
Posti sotto la lente dello scudo fiscale, peraltro, i dati forniti dalla Guardia di finanza si prestano a una lettura particolare. Due reati tributari su tre di quelli accertati sarebbero teoricamente coperti. Il 60% delle violazioni denunciate dalla guardia di finanza nel 2009 riguarda infatti illeciti che, potenzialmente, restano sotto l’ombrello protettivo della procedura di rientro dei capitali dall’estero: si tratta di oltre 4.500 violazioni (dichiarazioni omesse, fraudolente o infedeli e occultamento o distruzione di documenti contabili). Complessivamente, gli illeciti penali accertati dalle Fiamme gialle tra gennaio e settembre di quest’anno sono invece 7754, il 7,4% in più rispetto allo stesso periodo del 2008. Va comunque sottolineato come questi reati che derivano esclusivamente dalla violazione del decreto legislativo 74/2000 costituiscano solo una parte dei comportamenti illeciti che hanno come scopo finale quello dell’evasione delle tasse. A questi bisogna infatti aggiungere, ad esempio, quelli di natura societaria, come il falso in bilancio. E anche le segnalazioni che l’agenzia delle Entrate invia alle procure quando nel corso degli accertamenti emergono elementi di rilievo penale.
Fonte: Candidi Andrea Maria il sole24ore