Modelli di dichiarazione non più tendenti al "lunare", ma "terrestri, più umani" e disponibili con maggiore anticipo, flusso telematico per l’invio del 730/4 esteso ai sostituti d’imposta di tutto il territorio nazionale, ricorso alla Posta elettronica certificata, certezza e stabilità dei termini per la presentazione delle dichiarazioni. Sono alcuni dei numerosi spunti forniti dal direttore dell’agenzia delle Entrate, Attilio Befera, nel corso del convegno promosso dalla Commissione parlamentare di vigilanza sull’Anagrafe tributaria tenutosi oggi a Roma ("Intermediari e Amministrazione finanziaria nell’assolvimento degli obblighi tributari, anche nella prospettiva del federalismo fiscale"). Tra i relatori, il presidente della Commissione, Maurizio Leo, il vicepresidente, Lucio D’Ubaldo e il sottosegretario all’Economia e Finanze, Daniele Molgora. E ancora l’amministratore delegato di Sogei, Aldo Ricci, il presidente del Consiglio nazionale dell’ordine dei Dottori commercialisti e degli esperti contabili, Claudio Siciliotti, il presidente del Consiglio nazionale dei Consulenti del lavoro, Marina Calderone, il coordinatore della Consulta nazionale dei Caf, Valeriano Canepari e Bonfiglio Mariotti, presidente di Assosoftware.
Gli intermediari, una realtà imprescindibile
In particolare, nel corso del suo intervento, il direttore Befera ha puntato l’attenzione sul ruolo cruciale svolto dagli intermediari all’interno del sistema fiscale italiano, definendoli una "realtà imprescindibile, della quale l’Agenzia non può fare a meno e con la quale ritiene di dover mantenere un rapporto il più ampio e disponibile possibile", data "la complessità e difficoltà interpretativa" che caratterizza il nostro sistema tributario. "Nell’ovvio rispetto delle relative competenze – ha aggiunto Befera – l’intermediazione che essi operano tra i cittadini e le imprese e l’Amministrazione finanziaria è un bene da tutelare finché il costo delle loro prestazioni sia inferiore ai costi sociali che altrimenti sarebbero sopportati sia dai privati che dal settore pubblico".
Modelli disponibili con più anticipo e scadenze "certe" e "stabili" per le dichiarazioni
Il direttore ha inoltre fatto ampio riferimento alla tempistica di approvazione dei modelli, che, quest’anno, "risentirà positivamente della scelta del Governo di adottare con largo anticipo le norme che vanno a impattare sulla modulistica fiscale e sui software per la compilazione e la trasmissione delle dichiarazioni". Sarà dunque possibile rendere disponibili agli operatori del settore, in tempi più rapidi, modelli e specifiche tecniche oltre che anticipare la pubblicazione dei programmi di compilazione e di controllo, rendendoli disponibili prima dell’apertura dei canali telematici per la presentazione delle dichiarazioni. Le scadenze, inoltre, dovranno essere "certe" e "stabili".
Sul tema è intervenuto anche il sottosegretario all’Economia, Daniele Molgora: "Il 30 settembre diventerà la scadenza fissa per l’invio, da parte degli intermediari, del modello Unico. La data già prorogata per quest’anno – ha annunciato – sarà il nuovo termine stabilito anche per i prossimi anni in via definitiva". Sulle modalità attraverso cui sarà modificato definitivamente il nuovo termine, il sottosegretario ha poi spiegato che potrà essere utilizzato sia un decreto legge sia un decreto del presidente del Consiglio dei ministri. Lo slittamento, ha spiegato sullo stesso punto il presidente della Commissione di vigilanza sull’Anagrafe tributaria, Maurizio Leo, servirà a rendere "più facili e agevoli gli adempimenti", anche in vista del federalismo fiscale. "L’obiettivo di questi interventi è rasserenare i rapporti tra Fisco e contribuenti, dando un ruolo agli intermediari – ha aggiunto – che così non dovranno più soffrire durante la predisposizione delle dichiarazioni".
Semplificazione a 360 gradi, dunque, e massima collaborazione con tutti gli attori della fiscalità, che possono dare il loro prezioso contributo di idee e proposte anche al fine di migliorare il rapporto contribuente-Fisco. "Gli operatori tributari – ha ribadito Befera – costituiscono infatti un osservatorio privilegiato anche nel cogliere le difficoltà e le esigenze dell’utenza", dato che rivestono anche un ruolo di "mediatori" tra cittadini, imprese e Amministrazione finanziaria. In particolare, il processo di semplificazione riguarderà sia il versante amministrativo che quello delle proposte normative.
Dal modello "lunare" al modello "terrestre"
Una battuta per ricordare la definizione coniata, nel 1993, dall’allora presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro che, riferendosi a un modello di dichiarazione, lo etichettò come "lunare". "Sono passati quindici anni da quella primavera in cui un modello di dichiarazione dei redditi segnò il momento più alto di incomprensione e di conflittualità tra i cittadini e il Fisco. Quest’anno il fascicolo ‘base’ delle istruzioni del modello Unico 2008 Persone fisiche si compone di 141 pagine, 153.236 parole e 788.636 caratteri. E’ questo – ha aggiunto il direttore – il livello minimo di complicazione con cui deve confrontarsi il contribuente che intende adempiere, senza ricorrere agli intermediari, ai propri obblighi tributari".
Vita più semplice anche per imprese, Caf e intermediari
Non solo a beneficio dei contribuenti. La spinta verso la semplificazione toccherà da vicino anche aziende, Centri di assistenza fiscale e professionisti abilitati. Su questo versante l’impegno dell’Agenzia è quello di estendere ai sostituti di tutto il territorio nazionale il flusso telematico di invio del modello 730/4, relativo ai risultati della liquidazione di imposta di ciascun contribuente, partito in via sperimentale nel 2008 limitatamente ad alcune province. "Questa misura, a regime – ha spiegato Befera – renderà più spedito lo scambio di informazioni e consentirà di ridurre i costi sia in capo ai sostituti e sia in capo agli intermediari, evitando una notevole immissione di dati nei rispettivi sistemi informativi ed eliminando lo scambio delle informazioni su supporti cartacei".
Nuovo impulso alla "Pec"
Con quasi 180 milioni di messaggi scambiati in un anno (da marzo 2007 ad aprile 2008), 16mila domini e 160mila caselle, la Posta elettronica certificata è ormai una realtà abbastanza solida nel nostro Paese. Un sistema che consente al mittente di avere documentazione elettronica con valenza legale che attesta l’invio e la consegna di documenti informatici e che garantisce certezza dell’identità del mittente, dell’invio e della ricezione del messaggio, integrità e riservatezza dei contenuti, oltre a una significativa riduzione dei flussi cartacei e dei relativi costi di gestione. La Pec, inoltre, contribuisce a una maggiore trasparenza nella comunicazione tra Amministrazione, aziende e cittadini. "Ritengo quindi – ha detto il direttore a questo proposito – che il ricorso a questo strumento possa agevolare e semplificare i rapporti con i contribuenti e gli intermediari e comportare notevoli risparmi di costi per l’Agenzia".
Da Agenzia e Equitalia una "bussola" per il federalismo
Un cenno anche riguardo la gestione operativa del fisco federale. Già da qualche anno l’Agenzia ha sviluppato una forma embrionale di federalismo attraverso una struttura di gestione che consente di attribuire in tempo reale a ciascun ente, sia esso nazionale o locale, quanto versato da cittadini e imprese, comunicando i singoli ve
rsamenti sotto il controllo di un comitato di vigilanza. "Questa prima esperienza dell’Agenzia ritengo possa rappresentare, in una fase iniziale – ha concluso Befera – un valido riferimento, così come credo che l’esperienza di Equitalia sia un importante esempio per la riscossione coattiva delle nuove e vecchie imposte".
Quanto alla lotta all’evasione, il direttore ha confermato anche in questa sede che "l’Agenzia continuerà, con fermezza, a individuare e perseguire in modo mirato e puntuale i veri evasori, non più solo attraverso una gestione repressiva degli atti dell’evasione, ma anche con un’azione preventiva, di conoscenza, di controllo e di vigilanza".
Chiara Ciranda e Giulia Marconi – Fisco Oggi