Un nostro cliente proprietario di unità immobiliare diversa dall’abitazione principale ci chiede se può concederla gratuitamente ad una parente con il pagamento delle sole spese di consumo e a quali obblighi fiscali è soggetta tale operazione.
Risposta:
La tipologia prospettata riguarda il cosiddetto comodato d’uso gratuito, ossia dare in uso una cosa posseduta senza alcun corrispettivo. La concessione può essere fatta sia sulla parola, sia per iscritto.
I contratti verbali di comodato, sia che abbiano per oggetto beni immobili che beni mobili, non sono soggetti all’obbligo della registrazione. Il contratto di comodato di beni immobili in forma scritta è invece soggetto a registrazione in termine fisso, con applicazione dell’imposta di registro in misura fissa (attualmente, 168 euro), indipendentemente dalla forma in cui è redatto. Per quanto riguarda infine il contratto di comodato di beni mobili in forma scritta, quando redatto nella forma della scrittura privata non autenticata, la registrazione è prevista solo in caso d’uso, con applicazione dell’imposta di registro nella misura fissa di 168 euro; se il contratto è redatto in forma di atto pubblico o scrittura privata autenticata è soggetto a registrazione in termine fisso con applicazione dell’imposta nella misura fissa di 168 euro.
Studio Spidalieri – Termoli