Arriva subito un chiarimento tramite la circolare messa a punto dal ministero dell’Economia per offrire alle banche e agli altri intermediari le istruzioni applicative del decreto legislativo 231/2007. Sarà poco più che formale il controllo che banche e Poste dovranno fare sulla regolarità delle girate per gli assegni “liberi” che, dal 30 aprile, non solo non potranno essere emessi per somme da 5mila in su, ma dovranno anche riportare, sotto la firma, il codice fiscale del girante.
Gli intermediari dovranno verificare che la girata sia firmata, che la sequenza alfanumerica del codice fiscale sia formalmente regolare e che firma e codice siano compatibili. Ma il controllo si ferma se la firma ad esempio è illeggibile.
dove posso trovare la circolare del ministero dell’Economia