Appena qualche anno fa custodivano un tesoro da oltre 20 miliardi di dollari, oggi, con la progressivamente stretta delle maglie dei sistemi fiscali internazionali e il raggiungimento di accordi tra i vari paesi per combattere l’evasione, hanno visto ridursi progressivamente la propria libertà di azione. Si tratta dei cosiddetti paradisi fiscali, ovvero di quegli stati che, da una parte all’altra del globo, garantiscono un prelievo in termini di tasse basso o addirittura nullo e tendenzialmente una scarsa trasparenza. A combattere strenuamente questo fenomeno è stata da sempre l’Ocse che ha compilato un primo elenco nel 2000 mettendo al bando in una ‘black list’ 31 paesi in giro per il mondo.