La precisazione arriva, infatti, dopo un precedente interpello (risoluzione n. 13/E del 2004), con cui l’Agenzia aveva stabilito che scontavano l’Iva al 10% le “patate prefritte alle spezie”, prodotto contenente, a differenza di quello in esame, anche aglio, sale, rosmarino, eccetera.
La risoluzione in esame, dunque, chiarisce definitivamente i dubbi, anche sulla base del parere tecnico rilasciato alla società istante dall’Agenzia delle Dogane.
Quest’ultima, infatti, precisa che nel caso in esame il prodotto non contiene spezie o erbe aromatiche. Considera, poi, che, con l’entrata in vigore della nuova Nomenclatura combinata degli alimenti (del 1° gennaio 1988) le “patate prefritte surgelate”, senza aggiunta di altri ingredienti al di fuori di patate e olio, possono rientrare fra gli “ortaggi e piante mangerecce, anche cotti, congelati”, per i quali è prevista l’aliquota Iva al 4% (voce n. 6, parte II, Tabella A, Dpr 633/1972).
Di conseguenza, anche ai prodotti surgelati in esame si rende applicabile l’aliquota Iva del 4 per cento.