Incrementare gli scambi commerciali bilaterali, ridurre gli ostacoli fiscali al commercio e agli investimenti, favorire lo scambio di informazioni in materia fiscale. Con queste motivazioni la Russia e il Brasile hanno salutato nel novembre 2008 il via libera alla convenzione per evitare le doppie imposizioni e prevenire l’evasione fiscale in materia di imposte sul reddito e sul patrimonio. La Russia ha poi provveduto a suggellare l’accordo con la ratifica da parte dei due rami del Parlamento, avvenuta tra il 24 e il 29 dicembre, e del presidente Dmitry Medvedev.
Obiettivi e caratteristiche dell’accordo
Obiettivo della convenzione, firmata dai due Stati nel novembre 2004, è di eliminare il fenomeno della doppia imposizione internazionale che rallenta i ritmi della cooperazione bilaterale. La convenzione impedisce anche la discriminazione fiscale e stabilisce la procedura di scambio di informazioni fiscali tra le Amministrazioni finanziarie dei due Paesi. Anche in questo caso la convenzione è redatta sulla falsariga del modello elaborato dall’Ocse del 1963, modificato numerose volte sino all’ultima versione redatta nel 2005.
Russia e Brasile, dati commerciali a confronto
Ammonta a circa 6 miliardi di dollari l’interscambio commerciale tra Russia e Brasile nel 2007. Nel periodo tra gennaio e agosto 2008 l’interscambio è stato di 4,4 miliardi di dollari con la prospettiva di giungere a 10 miliardi nel 2010. Il Presidente russo Dmitry Medvedev ha evidenziato, in occasione della visita nel mese di novembre dello scorso anno a Rio de Janeiro, la promettente fase delle relazioni tra i due Paesi. Medvedev ha ricordato che, nello scambio di merci o prodotti agricoli russo-brasiliani, assume un ruolo sempre più determinante l’elevata tecnologia basata sui nuovi progetti. Gli ha fatto eco il presidente della Repubblica federativa brasiliana, Luiz Inácio da Lula Silva, che ha evidenziato come il fatturato del commercio bilaterale risulta più che triplicato dal 2003. La Russia, ha ricordato il presidente Silva, è anche il maggior consumatore di carne brasiliana. Con questo accordo il volume d’affari del commercio bilaterale e degli investimenti è destinato ad espandersi ulteriormente soprattutto nel settore tecnologico.
Il Brasile e il pacchetto di incentivi fiscali del 2005
Incentivi all’esportazione e all’investimento produttivo, all’innovazione tecnologica, un programma d’inclusione digitale, incentivi alla micro e piccola impresa, strumenti di finanziamento di lungo periodo. Sono soltanto alcune delle misure contenute nel pacchetto di incentivi fiscali varati con la Medida Provvisoria n. 252 del 15 giugno 2005. Si tratta di una serie di misure, varate dal governo, il cui obiettivo è incentivare e sviluppare l’innovazione tecnologica delle aziende operanti nell’area dell’edilizia delle costruzioni civili e delle attività della trasformazione agricola, oltre a definire e rendere più pratica la legislazione tributaria.
La Russia e l’interscambio con l’estero
Secondo gli ultimi dati relativi al commercio estero della Federazione russa (periodo gennaio-ottobre 2008) e riportati dall’agenzia Ria Novosti, l’interscambio con l’estero ha raggiunto i 636,0 miliardi di dollari di cui 94,4 miliardi di dollari Usa con gli Stati membri della Csi e 541,6 miliardi con gli altri Stati. Il saldo della bilancia commerciale rimane attivo, attestandosi sul valore di 182,8 miliardi di dollari, con un incremento di 62,2 miliardi rispetto allo stesso periodo del 2007. In Russia la tassazione sulle attività d’impresa prevede una imposta sugli utili pari al 24 per cento del profitto che, in virtù di una legge di modifica, è stata portata al 20 per cento. Il 6,5 per cento è destinato al bilancio federale mentre la parte rimanente a quello regionale e locale.
Gianluca Di Muro – Nuovo Fisco Oggi