Quantità, ma soprattutto qualità dei servizi al cittadino. Nei progetti di bilancio civilistico e consolidato 2009 approvati dal Consiglio di amministrazione di Equitalia, presieduto da Attilio Befera, il riscosso raggiunge il picco di 7,7 miliardi di euro (+ 10% rispetto al 2008) e i costi sono nettamente abbattuti dalla definitiva soppressione dell’indennità fissa riconosciuta dallo Stato per l’attività di riscossione.
In questo quadro spicca, tra l’altro, il costante miglioramento dei servizi offerti al cittadino e il perfezionamento dei rapporti con i partner istituzionali.
L’ampliamento e la razionalizzazione della rete degli sportelli sul territorio, l’attivazione dell’estratto conto on line, l’individuazione di regole semplici e trasparenti per il rilascio delle rateazioni sono soltanto alcune delle iniziative realizzate in favore dei contribuenti.
Passando ai numeri – Nel 2009, la società di riscossione nazionale non soltanto ha migliorato la performance dell’anno precedente: della somma incassata dalla lotta all’evasione (7,7 miliardi), infatti, il 20% (equivalente a 1,5 miliardi) è riferibile esclusivamente a posizioni debitorie, fiscali e contributive, superiori a 500mila euro. Tutto ciò si traduce in un incremento del 17,5% rispetto al 2008. Si tratta di un risultato, da un lato sorprendente, dall’altro atteso, in considerazione della incessante crescita del volume del riscosso registrata a partire dal 2007, primo anno di operatività di Equitalia.
Il dato più rilevante è, però, quello relativo alle spese. Nel 2009, infatti, è stata interamente eliminata l’indennità fissa devoluta per l’attività di riscossione, una volta gestita dai privati. Un costo per lo Stato che, fino al 2006 era pari a 470 milioni di euro. Da allora, cioè dal momento del passaggio in mano pubblica, tale spesa si è gradualmente ridotta per arrivare a quota zero nel 2009. Dall’anno scorso, l’attività di Equitalia è remunerata esclusivamente dall’aggio sui ruoli riscossi.
Fonte: r.fo. da nuovofiscooggi.it