Il Senato ha detto sì al disegno di legge che introduce la nuova legge di stabilità, in sostituzione della vecchia legge finanziaria. Il provvedimento che riforma il meccanismo di contabilità pubblica è stato approvato dall’aula in via definitiva. Nessuna modifica rispetto al testo varato dalla Camera. In pensione anche il Dpef che sarà sostituito dalla decisione di finanza pubblica.
Con una nota diramata dal Mef, proprio ieri il ministro dell’Economia Giulio Tremonti e il suo vice, Giuseppe Vegas, hanno salutato la decisione del Parlamento che, attraverso l’esercizio dell’iniziativa legislativa, ha dimostrato l’importanza di regole condivise. L’approvazione del provvedimento, prosegue la nota, è "condizione essenziale per far procedere il Paese su solidi binari di finanza pubblica, in sintonia con l’Unione europea".
Le principali novità
Snella, semplificata e con tutte le norme essenziali che permettono di dare attuazione sia al patto di stabilità interno che a quello di convergenza previsto dal federalismo fiscale. Sono alcune delle caratteristiche contenute nella nuova legge di stabilità. Da sottolineare che anche il vecchio Dpef sarà sostituito dalla decisione di finanza pubblica (Dfp). Anche in questo caso l’intento è di coordinare le diverse sovranità che incidono sui conti pubblici. Al governo spetterà il compito di presentare in Parlamento uno schema su cui l’organo legislativo potrà esprimere un propria valutazione. La tempistica permetterà poi all’esecutivo di modulare la legge di stabilità in funzione delle indicazioni emerse in sede parlamentare. Nell’ottica della semplificazione scompaiono allegati e tabelle che nell’impianto della ex legge finanziaria costituivano le parti integranti del documento di contabilità. A questo si aggiunge una omogeneizzazione dei criteri di riparto della spesa che anticipano la futura armonizzazione della finanza pubblica prevista dalla riforma fiscale federalista.
Gli obiettivi della legge di stabilità
Attuare il programma di politica economica del governo; fissare il limite complessivo di entrate e spese; ripartire la responsabilità tra Stato e altri enti per l’attuazione del patto di stabilità. Sono i tre obiettivi che si propone di raggiungere la legge di stabilità che avrà carattere triennale anziché annuale nella prospettiva di un bilancio coordinato della Pubblica amministrazione.
Novità in arrivo anche per le date
A differenza di quanto previsto con l’attuale Finanziaria, la nuova legge di stabilità dovrà essere predisposta entro il 15 ottobre e non più il 30 settembre. L’intervento attuato sulla tempistica consentirà di mettere a punto le previsioni dei conti. Lo schema di Dfp dovrà essere presentato entro il 15 luglio alle amministrazioni locali (Conferenza permanente) per poi approdare in Parlamento il 15 settembre. Un accorgimento predisposto nella prospettiva di recepire le indicazioni degli enti locali (attraverso gli strumenti previsti dal federalismo) e delle Camere. In questo modo il quadro complessivo sarà più aggiornato rispetto all’attuale Dpef ora previsto entro il 30 giugno.
Fonte : IlFiscoOggi