Il prezzo del petrolio è diventato ormai un peana globale: un elemento di ripresa citato da ogni parte come ancora sicura di salvezza contro la crisi. Giusto ieri nella sua audizione al Senato Matteo Renzi l’ha citato come come «quinto fattore (di ripresa, ndr), che non dipende da noi ma diciamo dalla buona sorte, che è l’abbassamento del prezzo del petrolio». Lo scorso dicembre il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan aveva definito il petrolio a sessanta dollari al barile «una buona notizia per l’Italia» che «se continuasse» potrebbe portare da sola a un incremento del Pil dello 0,5%. Lo stesso managing partner dell’Ambrosetti Forum Valerio De Molli ha decantato i risultati positivi dell’abbassamento del petrolio al pari di una lunga sfilza di economisti che non stiamo neppure a citare per ragioni di spazio. Continua a leggere »
Il costo del petrolio scende. La benzina sale. Mistero? No, tasse
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