Il patrimonio dello Stato – ovvero i "gioielli di famiglia", dalle strade alle spiagge, dai siti archeologici alle scrivanie degli uffici, dalle partecipazioni azionarie alle miniere e ai fondi di garanzia – è peggiorato in quattro anni di oltre 165 miliardi di euro.
Il Tesoro ha diffuso i dati aggiornati al 2008, che evidenziano come nel periodo 2004-2008 «le attività, passate da 531.963 a 619.062 milioni di euro» abbiano registrato «un incremento di 87.099 milioni, pari al 16,37%, mentre le passività, passando da 1.870.797 milioni a 2.123.383 milioni, presentano un incremento di 252.586 milioni, pari al 13,50%». Pertanto – rileva il documento del ministero dell’Economia – «l’aumento in valore assoluto delle passività, manifestatosi in misura superiore a quello delle attività, ha determinato un peggioramento patrimoniale complessivo pari a 165.487 milioni di euro».
Tra le voci censite dal documento della Ragioneria generale dello Stato, quasi 1 miliardo di euro è la somma investita in «mobili ed arredi per ufficio», una cifra praticamente raddoppiata. Ammonta invece a quasi 2 miliardi di euro la fetta di patrimonio abitativo pubblico, tra alloggi di servizio e case popolari. E ancora: raddoppia in un anno, da 1,1 miliardi a 2,3, la dotazione statale di mezzi di trasporto aereo. Praticamente "congelati" dal 2004 gli impianti sportivi pubblici, mentre vola il valore a bilancio dei software in possesso delle amministrazioni pubbliche. Per palestre, piscine e stadi che fanno parte del patrimonio statale il valore indicato nel 2008 è di poco più di 56 milioni di euro, praticamente fermo rispetto ai 53,6 del 2004. Crescita a tre cifre invece per i programmi dei pc presenti ormai nella maggior parte degli uffici pubblici: i 6 milioni di euro del 2008 in software sono quattro volte e mezzo in più rispetto al valore dell’anno precedente e ben lontani dagli 845 mila euro del 2004.
Altra curiosità: scende in cinque anni il valore dei «vestiari civili» (da 34,1 del 2004 a 25,7 milioni del 2008) ma schizza verso l’alto quello dei «vestiari militari» (da 72,1 a 228,1 milioni nel quinquennio. Aumenta infine il valore degli oggetti d’arte, che si attesta a quasi 20 miliardi di euro, con un aumento della consistenza per beni «storici», «artistici» e «archeologici». Diminuisce infine il valore degli animali di Stato: nel 2008 accanto alla casella riguardante quadrupedi, pennuti e bestiame vario, sono indicati 7,8 milioni di euro, quasi il 5% in meno dell’anno prima.
Fonte : IlSole24Ore