Si tratta, in particolare, di persone fisiche, società semplici, società di persone e di soggetti equiparati cui non si applicano gli studi di settore e che non partecipano ad associazioni, società e imprese ad essi sottoposti. Quest’ultimi, hanno tempo fino al 5 agosto per effettuare il versamento mancato applicando la stessa maggiorazione.
Il 16 luglio è anche l’ultimo giorno utile per pagare, con la maggiorazione dello 0,40%, l’Iva relativa al 2009 così come risulta dalla dichiarazione annuale, maggiorata dello 0,40% per mese o frazione di mese per il periodo 16/3/2010 – 16/6/2010.
Guardando in particolare l’Irpef, l’acconto è dovuto soltanto nel caso in cui l’importo indicato nel rigo RN34 di Unico Pf è superiore a 51,65 euro. Il versamento deve essere effettuato in un’unica soluzione (pari al 99% del totale) entro il 30 novembre 2010 se la cifra è inferiore a 257,52 euro, in due soluzioni se superiore.
In quest’ultima ipotesi, la somma da pagare è suddivisa in due rate: la prima, pari al 40% dell’imposta, deve essere versata entro il 16 giugno (o 16 luglio con la maggiorazione dello 0,40%), la seconda, pari al restante 60%, entro il 30 novembre.
Tutti i contribuenti possono chiedere la rateizzazione mensile degli importi da pagare (tranne l’acconto di novembre), applicando lo 0,33% di interessi.
Il calcolo dell’acconto può essere effettuato utilizzando due diverse strade: il metodo storico e quello previsionale. Il primo prende il via dalla dichiarazione dei redditi relativa all’anno precedente.
Il metodo previsionale, invece, va utilizzato quando si prevede di percepire un reddito minore rispetto al passato. In questo caso il conto sull’importo da pagare può essere fatto sul reddito presunto per il 2010. Se però i calcoli risulteranno sbagliati e l’imposta effettiva risulterà superiore a quella presunta, bisognerà pagare sanzioni e interessi.
Il versamento va effettuato compilando l’ F24.
I titolari di partita Iva sono obbligati all’utilizzo della Rete per la trasmissione del modello, tramite i servizi telematici messi a disposizione dall’Agenzia delle Entrate, attraverso gli intermediari autorizzati o i servizi di home banking di banche e Poste.
I contribuenti non titolari di partita Iva, invece, possono eseguire il versamento anche con il modello F24 cartaceo.
Questi i principali codici tributo:
- 4001 Irpef – saldo
- 4033 Irpef acconto – prima rata
- 4034 Irpef acconto – seconda rata o acconto in unica soluzione
- 6099 Iva annuale saldo
- 1668 interessi pagamento dilazionato importi rateizzabili
- 3800 Irap – saldo.
Fonte : IlFiscoOggi