Superano i 100 milioni le somme pagate indebitamente dall’ente nel 2010 a causa di frodi ai suoi danni
Rafforzamento dell’attività di riscossione e della lotta all’evasione contributiva, sono queste le linee guida che ispireranno l’azione dell’Inps nei prossimi mesi, così come disposto dal Dl 78/2010, convertito, con modificazioni, dalla legge 122/2010.
E’ la circolare n. 108 del 9 agosto, il documento con cui l’ente fa il punto della situazione sulle novità introdotte dalla manovra finanziaria e detta le istruzioni operative ai nuovi uffici mentre, in una nota diramata nei giorni scorsi, il presidente dell’Inps, Antonio Mastrapasqua, ha dichiarato che “nel mese di settembre costituiremo una nuova unità antitruffe presso la Direzione generale dell’Istituto per coordinare le operazioni su tutto il territorio nazionale”. Uno strumento importante contro le frodi perpetrate ai danni dell’Istituto da parte di falsi invalidi, finti braccianti agricoli, persone che riscuotono prestazioni di defunti, imprenditori che assumono dipendenti in modo fittizio solo per ottenere prestazioni a sostegno del reddito. Una moltitudine di truffe che nel 2010 ha comportato almeno 100 milioni di euro di somme indebitamente pagate dall’ente di previdenza.
La circolare n. 108, invece, ha ricordato come la manovra finanziaria ha rafforzato l’attività di riscossione dei crediti contributivi, attraverso nuove regole che entreranno in vigore dal 1° gennaio 2011 e che riguarderanno tutti i crediti accertati a partire da tale data, anche se di competenza di periodi anteriori. Il recupero delle somme avverrà attraverso la notifica di un avviso di addebito con valore di titolo esecutivo.
Inoltre, dal 31 maggio 2010 l’Inps non può più richiedere la sospensione delle cartelle esattoriali in seguito alla presentazione di un riscorso amministrativo o per ricorsi amministrativi ancora pendenti.
I provvedimenti di sospensione dell’attività di recupero dei crediti relativi a causali contabili, amministrative o giudiziarie, invece, continueranno a essere comunicati agli agenti della riscossione con le consuete modalità.
La circolare sottolinea la necessità che le nuove disposizioni siano applicate al più presto per evitare situazioni in cui l’avviso di addebito, modificato per un eventuale ricorso, possa comunque essere esecutivo nelle more della decisione stessa.
Il documento di prassi illustra anche le modifiche ai termini di decadenza.
In generale (come previsto dal Dlgs 46/1999), gli enti di previdenza devono iscrivere a ruolo contributi o premi non versati entro il 31 dicembre dell’anno successivo al termine per il versamento.
Il Dl 78/2010 ha stabilito che tali disposizioni non si applicano, per il periodo che dal 1° gennaio 2010 al 31 dicembre 2012, ai contributi non versati e agli accertamenti notificati dall’ente a partire dal 1° gennaio 2004.
In questo modo l’Inps può iscrivere a ruolo tutti i crediti, anche di competenza di periodi antecedenti, che siano stati omessi, accertati e notificati dal 1° gennaio 2004 (nel rispetto dei termini di prescrizione). A tal fine, ribadisce il documento di prassi, le sedi Inps dovranno con urgenza attivare una ricerca nei propri archivi dei crediti per cui, sulla base delle regole sopra descritte, si ritiene necessaria l’iscrizione a ruolo.
Fonte : IlFiscoOggi