È disponibile, nella sezione del sito delle Entrate che ospita le guide fiscali, “L’Agenzia ti scrive: lettera di invito a regolarizzare possibili errori”, il vademecum sulle comunicazioni spedite per invitare i contribuenti a verificare la dichiarazione dei redditi presentata ed, eventualmente, a mettersi in regola in maniera agevolata.
La pubblicazione descrive, passo dopo passo, le operazioni da compiere: dal controllo della correttezza dei dati alle modalità per richiedere informazioni o per segnalare elementi o fatti che giustificano le irregolarità riscontrate, dalle istruzioni per la presentazione di una dichiarazione integrativa a quelle per il versamento delle somme dovute. La cosa importante, quando si riceve la comunicazione, è attivarsi in ogni caso, per evitare che le irregolarità rilevate dall’ufficio diventino il motivo posto alla base di un avviso di accertamento.
L’invio delle lettere rientra tra le iniziative, già intraprese da qualche anno dall’Agenzia delle entrate, per promuovere l’adempimento spontaneo degli obblighi tributari. Come sottolinea la pubblicazione, l’obiettivo di queste comunicazioni di “invito alla compliance”, è proprio quello di migliorare il rapporto tra Fisco e cittadini, che deve essere sempre più fondato sulla collaborazione e la trasparenza.
I destinatari delle lettere di compliance
Le comunicazioni sono inviate ai contribuenti che, sulla base dei dati in possesso dell’Agenzia, non hanno compilato correttamente il modello 730 o il modello Unico Pf (da qualche anno denominato Redditi Persone fisiche), non riportando nella dichiarazione, o facendolo solo in parte, uno dei seguenti redditi:
- redditi derivanti da contratti di locazione di immobili, sia quelli imponibili a tassazione ordinaria sia quelli per i quali si è scelto il regime della cedolare secca
- redditi di lavoro dipendente o di pensione
- assegni periodici corrisposti dal coniuge separato o divorziato
- redditi di partecipazione in società, associazioni fra artisti e professionisti, imprese familiari, aziende coniugali
- redditi di capitale derivanti da utili e altri proventi equiparati corrisposti da società di capitale o enti commerciali e altri redditi di capitale
- altri redditi (redditi di lavoro autonomo non derivanti da attività professionali, redditi diversi)
- redditi di lavoro autonomo derivanti dall’esercizio di arte o professione abituale, compresi quelli in regime di vantaggio (imprenditoria giovanile e lavoratori in mobilità) e quelli in regime forfettario.
Arrivo delle comunicazioni e azioni da intraprendere
Il provvedimento 15 febbraio 2019 del direttore dell’Agenzia delle entrate, oltre a individuare fonti informative e tipologie di informazioni da fornire al contribuente, ha indicato le modalità di comunicazione tra cittadini e Agenzia. In particolare, ha stabilito che le lettere devono essere recapitate per posta elettronica certificata (Pec). L’invio è effettuato per posta ordinaria solo se l’indirizzo Pec non è attivo o non è stato registrato nel pubblico elenco denominato Ini-Pec (Indice nazionale degli indirizzi di posta elettronica certificata), istituito presso il ministero dello Sviluppo economico.
Come rimarca la guida, la prima cosa da fare quando arriva la lettera è controllare i dati in essa contenuti, per riscontrare che i rilievi fatti dall’Agenzia siano corretti. In questa fase, si potrebbe avere la necessità di richiedere ulteriori informazioni sul contenuto della lettera. Per questo, si può telefonare a un Centro di assistenza multicanale dell’Agenzia (al numero 800.909696 da telefono fisso o allo 06.96668907 da cellulare), selezionando l’opzione “Servizi con operatore > Comunicazioni per l’adempimento spontaneo”, oppure andare alla direzione provinciale di competenza o a uno degli uffici territoriali. Il personale dell’Agenzia fornirà l’assistenza necessaria, indicando tutte le attività da compiere.
Qualora si ritenga che i dati originariamente riportati nella dichiarazione dei redditi siano corretti, è sufficiente segnalare all’Agenzia, anche attraverso un intermediario abilitato alla trasmissione telematica delle dichiarazioni, i fatti, gli elementi e le circostanze dalla stessa non conosciuti.
Le istruzioni pratiche sulla procedura di regolarizzazione
Dopo aver verificato i dati contenuti nella lettera, se si riconosce di aver commesso gli errori segnalati dall’Agenzia, è possibile mettersi in regola presentando una dichiarazione integrativa e versando le maggiori imposte dovute, gli interessi e le sanzioni in misura ridotta. Nella guida sono indicati, anche con esempi pratici, tutti i passaggi necessari per la regolarizzazione e messi in evidenza, in un apposito paragrafo, gli errori da evitare nella compilazione del modello, cioè quelli che si commettono più frequentemente.
Per calcolare agevolmente l’importo dovuto per sanzioni e interessi, sul sito dell’Agenzia è anche disponibile, nella pagina dedicata alla “Compliance per i cittadini”, un apposito software.
Infine, per rendere più semplice predisporre e inviare la dichiarazione integrativa, si segnala una procedura ad hoc all’interno della sezione “L’Agenzia scrive – Invito alla Compliance” del “Cassetto fiscale”.
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