La legge di Bilancio 2017 all’art.1 c.51 prevede un’agevolazione fiscale per gli operatori di finanza etica e sostenibile.
Finanza etica sostenibile è la finanza che non valuta le operazioni solo da un punto di vista finanziario ma anche sotto un aspetto etico e morale.
L’agevolazione di carattere fiscale prevede l’esenzione dalle imposte sui redditi del 75 per cento delle somme destinate a incremento del capitale proprio.
Ma chi sono gli operatori bancari di finanza etica e sostenibile?
L’art. 111 bis comma 1 del D.lgs. n. 385/93, di nuova istituzione definisce la categoria degli operatori bancari di finanza etica e sostenibile sulla base di specifici principi cui deve conformarsi la relativa attività.
Vengono considerati operatori di finanza etica e sostenibile coloro che:
a) valutano i finanziamenti erogati a persone giuridiche secondo standard di rating etico internazionalmente riconosciuti, con particolare attenzione all’impatto sociale e ambientale;
b) danno evidenza pubblica, almeno annualmente, anche via web, dei finanziamenti erogati a persone giuridiche secondo i predetti standard etici, tenuto conto delle vigenti normative a tutela della riservatezza dei dati personali;
c) devolvono almeno il 20 per cento del proprio portafoglio di crediti a organizzazioni senza scopo di lucro o a imprese sociali con personalità giuridica, come definite dalla normativa vigente;
d) non distribuiscono profitti e li reinvestono nella propria attività;
e) adottano un sistema di governance e un modello organizzativo a forte orientamento democratico e partecipativo, caratterizzato da un azionariato diffuso;
f) adottano politiche retributive tese a contenere al massimo la differenza tra la remunerazione maggiore e quella media della banca, il cui rapporto comunque non può superare il valore di 5.
Per tali operatori non concorre a formare l’imponibile ai fini delle imposte sui redditi il 75 per cento delle somme destinate a incremento del capitale proprio.
Un decreto del Ministro dell’economia e delle finanze, sentita la Banca d’Italia, stabilirà le norme di attuazione delle nuove disposizioni.
L’agevolazione introdotta è riconosciuta nel rispetto della normativa UE in materia di aiuti di stato “de minimis”, di cui al regolamento UE n. 1407/2013 della Commissione Europea.
Fonte: Fisco e Tasse