Stretta di mano fiscale ieri a Londra dove il sottosegretario britannico alla Giustizia, Lord Bach, e il governatore del Guernsey, Lyndon Trott, hanno siglato un nuovo accordo sullo scambio di informazioni fiscali, e modificato, con nuove disposizioni sulla tassazione dei redditi da pensione, la convenzione contro le doppie imposizioni. L’accordo riveste una grande importanza considerati i particolari legami economici e politici tra i due Paesi.
Gli impegni dei due Stati
L’accordo siglato con la Gran Bretagna si aggiunge a quelli già sottoscritti con altri Paesi quali gli Stati Uniti, l’Olanda, la Danimarca, le Isole Faroe, la Finlandia, la Groenlandia, l’Islanda, la Norvegia e la Svezia; tutti redatti seguendo il modello di accordo per lo scambio d’informazioni in materia fiscale predisposto dall’Ocse, che si muove in favore di una maggiore trasparenza nelle transazioni finanziarie transfrontaliere. La Gran Bretagna fornirà informazioni sull’imposta sul reddito e quella sulle società, l’Iva, l’imposta di successione e quella sui capital gain mentre l’isola di Guernsey collaborerà con il fisco della regina fornendo dati riguardanti l’imposta sul reddito e quella sulle transazioni immobiliari.
Lo scambio reciproco
In particolare le due Amministrazioni dovranno poi fornirsi reciprocamente, a seguito di richiesta, tutta una serie di informazioni tra cui quelle possedute dalle banche e da istituti finanziari riguardanti la proprietà di compagnie, le partnership, gli schemi d’investimento collettivo, i trust e le fondazioni. "Questo nuovo accordo per lo scambio di informazioni – ha detto Stephen Timms, segretario generale delle Finanze inglese – rappresenta un passo avanti importante nella lotta all’evasione fiscale".
L’isola di Guernsey e il sistema di tassazione
Il Guernsey, dipendente attraverso governi autonomi dalla Corona britannica, è un’isola del canale della Manica considerata a tutti gli effetti un paradiso fiscale. Il sistema di tassazione è infatti particolare dato che non esiste nessuna imposta sul valore aggiunto, sui capital gain, di successione o sul patrimonio. L’imposta sul reddito registra un’aliquota del 20 per cento, dedicata sia alle persone fisiche che alle società, non essendo presente uno specifico sistema di tassazione per le imprese.
Valeria Ibello – Nuovo Fisco Oggi