Chi non deve mancare l’appuntamento
Con la legge 93/2008 è notevolmente diminuita la platea dei contribuenti che devono ricordare i due appuntamenti annuali (16 giugno/16 dicembre) con l’imposta comunale sugli immobili; sono state, infatti, escluse dal tributo le unità destinate ad abitazione principale e quelle a esse assimilate da regolamento o delibera comunale. Continuano a scontare il tributo le case di lusso (come ville, castelli, palazzi di pregio eccetera) appartenenti alle categorie catastali A1, A8 e A9, che però possono usufruire delle agevolazioni previste per la prima casa.
Ciò premesso, ecco nel dettaglio i contribuenti chiamati a saldare:
- i proprietari di fabbricati, aree edificabili e terreni agricoli situati nel territorio dello Stato (almeno che non rientrino nelle categorie esentate dalla legge 93/2008)
- i titolari dei diritti reali di godimento (usufrutto, uso, abitazione, enfiteusi, superficie) sugli stessi beni
- i locatari in leasing
- i concessionari di aree demaniali.
Come fare i conti
Per sapere a quanto ammonta il saldo 2009, bisogna conoscere l’imposta dovuta per l’intero anno determinando, innanzitutto, la base imponibile, rappresentata dalla rendita catastale del bene, rivalutata del 5% e moltiplicata per coefficienti diversi a seconda del tipo di immobile: 140 per i fabbricati di gruppo catastale B, 100 per quelli dei gruppi A e C (escluse le categorie A/10 e C/1), 50 per gli immobili classificati nel gruppo D e quelli della categoria A/10, 34 per la categoria C/1.
A questo punto, è possibile procedere al calcolo dell’Ici sulla base delle detrazioni previste e delle aliquote fissate dal Comune per l’anno in corso.
Il saldo finale sarà pari alla differenza tra l’importo totale dovuto e quanto già versato con l’acconto di giugno 2009.
L’operazione va effettuata considerando il periodo e la percentuale di possesso nell’anno di imposta.
In campo compensazioni e modello F24 per il versamento
Per pagare il saldo, come anche l’acconto e le eventuali sanzioni, il contribuente, in tutti i Comuni del territorio nazionale, ha la possibilità di utilizzare il modello F24, sia con modalità telematiche sia presso gli sportelli bancari, postali o gli agenti della riscossione. Questi i codici tributo da indicare nella delega di pagamento:
– 3901, per l’abitazione principale
– 3902, per i terreni agricoli
– 3903, per le aree fabbricabili
– 3904, per gli altri fabbricati.
Inoltre, per versale l’Ici dovuta, è possibile avvalersi della compensazione con crediti relativi a Iva, Irpef e relative addizionali, Ires, contributi o premi; esclusi da tale meccanismo i crediti relativi alle altre entrate locali, come la Tarsu e la Tosap.
I Comuni, comunque, con proprio regolamento, possono stabilire altre modalità di pagamento: bollettino di conto corrente postale intestato alla Tesoreria comunale o all’agente della riscossione o al soggetto cui l’ente locale ha affidato la riscossione dell’Ici, versamento diretto presso gli sportelli della Tesoreria, utilizzo del sistema bancario (carta di credito o bancomat) o del servizio telematico di Poste italiane Spa.
Per chi perde l’ultimo treno, c’è il ravvedimento operoso
Chi salta l’appuntamento del 16 dicembre può "ravvedersi" pagando entro 30 giorni con una sanzione pari al 2,5% dell’imposta dovuta, più gli interessi legali del 3% annuo calcolati in proporzione ai giorni di ritardo. Nel caso in cui, invece, il contribuente versasse l’Ici entro un anno dalla scadenza prevista, la sanzione salirebbe al 3%, più gli interessi legali maturati.