Non solo gli imprenditori, i professionisti e i soci di società di persone, ma anche i lavoratori dipendenti e i pensionati possono beneficiare dell’agevolazione contenuta nel decreto legge approvato dal Consiglio dei ministri del 12 novembre (e in corso di pubblicazione in Gazzetta Ufficiale) allo scopo di assicurare, in un momento di difficoltà economica, una maggiore disponibilità finanziaria a tutti i contribuenti tenuti al pagamento dell’Irpef. Si tratta dell’abbattimento di venti punti percentuali dell’acconto dovuto a novembre, che pertanto scende dal 99 al 79%.
Per dipendenti e pensionati, condizione necessaria per poter fruire dello sconto è il possesso di redditi ulteriori rispetto a quelli "ordinari". È il caso, ad esempio, di chi, oltre ai redditi di lavoro dipendente o di pensione, ha immobili che concede in locazione o svolge qualche altra attività occasionale.
Gli importi non versati per effetto della misura agevolativa dovranno essere "regolati" entro la scadenza prevista per il saldo 2009 (16 giugno 2010).
Se alla data di entrata in vigore del decreto si è già provveduto al pagamento dell’acconto senza avvalersi dello "sconto", spetta un credito d’imposta pari a quanto versato in più, utilizzabile in compensazione con il modello F24.
Ai contribuenti che hanno presentato la dichiarazione dei redditi avvalendosi dell’assistenza fiscale (presentando, quindi, il modello 730), la riduzione dell’acconto viene riconosciuta dal sostituto d’imposta.
Nel caso in cui l’acconto sia stato trattenuto senza tener conto della nuova misura del 79%, le maggiori somme prelevate saranno restituite dal sostituto al momento della corresponsione degli emolumenti relativi al mese di dicembre.
Fonte: nuovofiscooggi.it