Sono quasi 40.000 le comunicazioni di inizio lavori che in maggio sono state inviate all’ufficio fiscale competente. L’edilizia agevolata ricomincia a mettere a posto i mattoni secondo il ritmo che in questi anni è sempre stato progressivamente in aumento. La possibilità di risparmiare il 36% delle spese di ristrutturazione immobiliare, portandole in diminuzione delle imposte dovute per i prossimi dieci anni, è sfruttata sempre di più anche dai contribuenti del Centro-Sud, senza ancora però raggiungere i livelli del Nord.
Le statistiche, con i numeri a confronto di aprile e maggio, evidenziano un aumento del 14 per cento. Tutte le regioni hanno registrato numeri più alti, rispetto al mese precedente, con percentuali di incremento che vanno dal +45% della Basilicata al +6% della Sardegna. Solo in due casi c’è stato invece un decremento del dato: in Calabria, -0,7%, e in Trentino Alto Adige, -10%. Curiosamente, le crescite più sostanziose si sono avute nei territori che – per limitata estensione o per superficie più montuosa – presentano una minore densità abitativa, almeno per quanto riguarda le prime cinque regioni. Infatti, dopo la Basilicata, troviamo, per percentuale di incremento, il piccolo Molise (+35%), la Valle d’Aosta e le Marche (+29%) e l’Abruzzo (+23%). A seguire, Lazio, Sicilia e Friuli Venezia Giulia, con incrementi compresi fra 23 e 20%. Poi Puglia e Toscana, che crescono del 16% circa, e, solo nella seconda parte della classifica, dall’undicesimo posto in poi, si collocano le grandi regioni del Nord: Emilia Romagna (+15%), Lombardia, Piemonte e Veneto (+13%). Campania, Liguria, Umbria e Sardegna completano la graduatoria delle percentuali positive con dati che vanno dal +12 al +6 per cento.
Esaminando invece l’elenco in ordine ai valori assoluti, si ripropone, come capofila, ancora la Lombardia che, in maggio, raggiunge quota 9.468 comunicazioni di avvio di ristrutturazione edilizia spedite al Centro operativo di Pescara. Anche il resto della classifica è la stessa di aprile, tranne per il Lazio, che con 2.429 cantieri aperti scavalca la Toscana (2.373), e per le Marche (1.227), che sorpassano la Puglia (1.206).
Se prendiamo in considerazione le macroaree si nota chiaramente l’inversione di tendenza che vede il Centro e il Mezzogiorno d’Italia incrementare il risultato più delle regioni settentrionali, come invece è successo sempre in passato. Il Nord registra un incremento percentuale, di maggio rispetto ad aprile, del 25 per cento. Mentre la performance del Centro-Sud sfiora il 36,5 per cento. In particolare, l’aumento maggiore è quello dell’area centrale, +20%; +16% per il Meridione. Il Nord-Ovest, invece, si attesta su un incremento del 13%, e, con un punto percentuale in meno (12%), chiude il Nord-Est.
Diversamente da quanto rilevato con le statistiche passate, questo ci dimostra che anche i contribuenti meridionali cominciano ad assaporare il gusto di approfittare della partecipazione dell’Erario alle spese di riammodernamento della casa, come consente la legge in materia di recupero del patrimonio edilizio.
Nessuna novità per quanto concerne i dati provinciali. La consueta top ten ripropone, con numeri più elevati, sempre le stesse aree dei mesi precedenti. Anche l’alternanza al terzo posto di Roma e Torino è diventata ormai un classico. Questo mese è la capitale a prevalere sulla provincia del capoluogo piemontese. Sparisce Vicenza, che chiudeva la classifica delle prime dieci province in aprile, e rientra Venezia che scala tre posizioni – era dodicesima lo scorso mese -, provocando anche lo scivolamento di Trento all’ultimo posto.
Sonia Angeli -Fisco Oggi