Entro giovedì 9 marzo 2017 è ancora possibile opporsi all’utilizzo delle spese sanitarie sostenute nel 2016 ai fini della predisposizione della dichiarazione accedendo al sito del Sistema tessera sanitaria e selezionando le singole voci per le quali si vuole manifestare il proprio diniego all’invio delle informazioni all’amministrazione.
Com’è noto sono tenuti a inviare al Sistema tessera sanitaria i dati relativi alle prestazioni erogate: le aziende ospedaliere, quelle sanitarie locali, gli istituti di ricovero e cura, i policlinici universitari, le farmacie pubbliche e private, i presidi di specialistica ambulatoriale e gli iscritti all’albo dei medici chirurghi e odontoiatri. L’obbligo, a partire dal 1° gennaio 2016, è stato esteso ad altri soggetti: gli esercizi commerciali che svolgono attività di distribuzione al pubblico di farmaci (parafarmacie), gli iscritti agli albi professionali degli psicologi, degli infermieri, delle ostetriche/i, dei tecnici sanitari di radiologia medica e gli ottici.
Qualora il cittadino che ha deciso di non rendere disponibile all’Agenzia delle Entrate i dati (o alcuni di essi) e quindi di non farli inserire nella precompilata fosse fiscalmente a carico di un familiare, quest’ultimo non visualizzerà le informazioni sulle spese sanitarie e i rimborsi per i quali è stata espressa opposizione all’utilizzo.
Quella attraverso il sito del Sistema tessera sanitaria è l’ultima opportunità per manifestare il diniego alla trasmissione dei dati relativi alle spese sanitarie del 2016. Fino allo scorso 31 gennaio, infatti, è stato possibile comunicare l’opposizione direttamente all’Agenzia delle Entrate, utilizzando l’apposito modello (posta elettronica, consegna a un qualsiasi ufficio territoriale o telefonata a un centro di assistenza multicanale).