Individuati gli studi di settore da sottoporre a revisione per il periodo d’imposta 2009. E’ disponibile, infatti, sul sito internet dell’agenzia delle Entrate, il provvedimento del 16 gennaio firmato dal direttore Befera, contenente l’elenco dei 69 studi già in vigore (e dei relativi codici attività) che, sottoposti a revisione, saranno applicabili a partire dal 2009.
Gli studi sono stati individuati sulla base del parere dell’11 dicembre scorso espresso dalla Commissione degli esperti e delle segnalazioni delle associazioni di categoria.
Sono elencati in base all’anno della loro approvazione (2005 e 2006) e potranno, in fase di elaborazione, essere anche accorpati tra loro. Ciascuno di essi contiene le relative attività economiche classificate in base alla tabella Ateco 2007.
Si parte dal 2005, anno in cui, sono stati applicati, per la prima volta, studi sulle attività del settore siderurgico, su quelle del commercio all’ingrosso di legnami e altri materiali da costruzione e sui servizi medici, paramedici e veterinari.
Il 2006, invece, è l’anno di prima applicazione per alcuni studi relativi ad attività come costruzioni di strade, linee ferroviarie e metropolitane, trasporto marittimo, noleggio di automezzi e ad alcune categorie professionali (studi legali, attività tecniche rese da geometri, servizi prestati da commercialisti, ragionieri, consulenti del lavoro, architetti e odontoiatri).
Il provvedimento ricorda che la revisione degli studi, disposta dalla normativa in materia, deve avvenire al massimo ogni tre anni dalla loro prima approvazione o dall’ultima revisione, per cercare di garantire la loro aderenza alle dinamiche delle attività economiche a cui si riferiscono.
La manovra d’estate e il decreto “anticrisi” hanno però dato un nuovo imprinting agli studi di settore.
L’articolo 33 del Dl 112/2008, infatti, ha anticipato i termini di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale degli studi entro il 30 settembre del periodo d’imposta in cui entrano in vigore. Eccezione per il 2008, anno in cui gli studi di settore sono stati pubblicati sul Supplemento straordinario della Gazzetta Ufficiale del 31 dicembre scorso.
L’articolo 8 del Dl 185/2008, invece, in deroga a quanto stabilito dal Dl 112, per tenere conto dell’attuale situazione di crisi economica e delle specificità territoriali, stabilisce che gli studi di settore possano essere integrati con un decreto del ministero dell’Economia e delle Finanze, previa consultazione della Commissione degli esperti e tenendo conto dell’analisi degli Osservatori regionali per gli studi di settore. Istituiti con il provvedimento del direttore dell’agenzia delle Entrate dell’8 ottobre 2007, gli Osservatori regionali hanno il compito, attraverso riunioni e gruppi di lavoro con rappresentanti delle associazioni di categoria, di segnalare la necessità di eventuali adeguamenti degli studi di settore a specifiche aree geografiche o a particolari settori di attività.
Alessandra Gambadoro – Nuovo Fisco Oggi