La prima rata delle tasse sulla casa Imu e Tasi 2015 scade il prossimo 16 giugno, ma pagarle oltre che poco piacevole resterà sempre complicato come lo è stato negli ultimi anni: i Comuni non spediranno neanche i bollettini precompilati, a meno che il contribuente non ne faccia esplicita richiesta. Quindi la maggioranza degli italiani proprietari di immobili sarà di nuovo alle prese con calcolatrici, bollettini da riempire e conguagli da evitare. L’unico compromesso raggiunto è appunto quello del bollettino precompilato, che i Comuni sono tenuti a spedire a casa dei cittadini che ne facciano richiesti. Ma, come scrive Carlo Gravina su La Stampa “a poco più di un mese dalla prima scadenza, la maggior parte dei municipi non è ancora attrezzata per soddisfare questa esigenza”. Il giallo dei bollettini precompilati nasce con il comma 689 della legge 147/2013, la legge di Stabilità approvata dal governo Letta. Nel testo si legge che dal 2015 è previsto «l’invio di modelli di pagamento preventivamente compilati da parte degli enti impositori». La norma, però, rimanda a un successivo decreto ministeriale. Dopo una lunga serie di modifiche si arriva alle legge 89 del 2014 che impone ai Comuni «la massima semplificazione degli adempimenti dei contribuenti» rendendo così «disponibili i modelli di pagamento preventivamente compilati su loro richiesta, ovvero procedendo autonomamente all’invio degli stessi modelli». Leggi Tutto »
Tasi-Imu 2015: neanche i bollettini precompilati a casa, se non li chiedi
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