Riportiamo un contributo molto interessante dalla prof.ssa Gabriella Bianchini dell’Università La sapienza di Roma che espone una proposta originale riferita all’emissione di un buono del tesoro italiano che consentirebbe alla Stato di risparmiare completamente gli interessi sui titoli di nuova emissione.
L’Italia si trova in una situazione drammatica in cui: 1) non può stampare moneta, 2) può soltanto emettere normali Buoni del Tesoro che però comportano il pagamento di interessi sempre più elevati (quest’anno ammonteranno almeno a 80 miliardi di interessi) con il risultato di veder così il debito pubblico lievitare e 3) con l’ulteriore rischio che, se qualche asta pubblica andasse a vuoto, lo stato fallirebbe. In tale situazione lo Stato ha il diritto-dovere di ricorrere a una qualche soluzione, anche eterodossa che gli consenta di non fallire.
Illustro sotto il disegno di un nuovo tipo di titolo pubblico con queste caratteristiche.
Le caratteristiche dei nuovi Buoni del tesoro.
1- Sono materializzati cioè sono cartacei,
2- Sono Buoni del Tesoro forzosi, cioè tutti debbono accettarli;
3- Hanno il potere liberatorio della normale cartamoneta, cioè hanno il potere di estinguere i debiti;
4- Sono circolanti, nel senso che circolano come la normale cartamoneta. Infatti sono stampati utilizzando la stessa carta filigranata delle attuali monete e portano la dicitura: Repubblica italiana. Buoni Tesoro Circolanti Italiani (BTCI). Su di essi sarà stampata la serie, la data di emissione e quella di scadenza. Saranno stampati con tutti i tagli delle banconote attualmente in circolazione a partire dai 5 €. Le dimensioni dei BTCI sono leggermente più grandi (un centimetro) di quelle delle banconote di pari valore per renderli rapidamente riconoscibili alla data della scadenza, data a cui verranno ritirati dalla circolazione direttamente dalle banche, sostituiti con moneta normale o con nuovi BTCI. Lo scopo di stamparli sulla stessa carta filigranata dell’attuale cartamoneta è ovviamente quello di renderli non facilmente falsificabili.
5- Lo Stato li consegna direttamente a tutti coloro che debbono avere soldi da lui: imprese, impiegati, pensionati ecc. e tutti debbono necessariamente accettarli (sono forzosi) ma lo faranno volentieri perché tanto potranno spenderli liberamente avendo lo stesso potere liberatorio della moneta normale. Non si faranno più aste pubbliche per emettere titoli pubblici.
6- un BTCI così strutturato non matura interessi, per cui non esisterà più il problema dello spread né della pagella delle agenzie di rating, né i rischi derivanti dalla necessità che le banche italiane hanno di comperare i comuni buoni del tesoro per evitare che le aste pubbliche vadano deserte.
7- I BTCI hanno una scadenza almeno ventennale.
8- Le banche li tratteranno come la normale cartamoneta. Soltanto alla scadenza non potranno più circolare perché non sono più validi ma chi li possiede li riconsegna in una qualsiasi banca che darà in cambio moneta normale o nuovi BTCI a seconda di valutazioni politiche effettuate alla scadenza. La banca a sua volta riconsegnerà i BTCI scaduti alla Banca d’Italia o alla BCE che li distruggerà consegnando nuova moneta o nuovi BTCI. (ogni anno una quota x di BTCI dovrebbe essere distrutta per rispettare il fiscal compact che prevede la riduzione di un ventesimo del 50% del debito pubblico attuale, ogni anno per 20 aa). Comunque chi li possiede avrà 2-3 anni di tempo dopo la scadenza per cambiarli.
9- Potranno circolare liberamente in tutti i Paesi dell’eurogruppo perché sono garantiti dallo Stato italiano come la normale cartamoneta.
10- Soltanto gli imprenditori che debbono pagare imprese di Paesi esterni all’eurozona potranno chiedere alla loro banca di pagarli con la normale moneta. Le banche potranno fare ciò facilmente visto che gli attuali depositi italiani dei privati sono pari a circa 3500 miliardi.
I BTCI avrebbero i seguenti limiti d’emissione.
Limiti quantitativi
A. fino al raggiungimento del pareggio di bilancio (2013 o 2014?) la somma delle seguenti voci:
a) Il deficit di bilancio;
b) I titoli del debito pubblico in scadenza;
c) Gli interessi sulla massa dei vecchi titoli.
d) E, solo per il 2012 i 70 miliardi del debito verso le imprese.
B. Negli anni successivi al raggiungimento del pareggio di bilancio i BTCI dovrebbero coprire soltanto le voci b) e c) del precedente elenco.
Naturalmente tutte le istituzioni comunitarie dovrebbero dare prioritariamente il loro consenso all’emissione di tale tipo di titolo. Il rispetto dei limiti delle emissioni sarebbe controllato e garantito direttamente dalla BCE visto che i BTCI dovrebbero essere stampati dalla Banca centrale. L’entità della cifra da finanziare con i BTCI varierebbe di anno in anno perché la quantità di titoli del vecchio debito pubblico in scadenza e degli interessi da pagare variano di anno in anno.
Limiti temporali
Questo tipo di limite non è definibile a priori tuttavia dovrebbero essere emessi almeno fino al raggiungimento di un debito pubblico pari al 50-60% del PIL. I BTCI dovrebbero avere scadenza ventennale e dovrebbero essere eventualmente rinnovabili.
In sintesi le caratteristiche del BTCI consentono allo stato emittente di:
a) non pagare gli interessi sulle nuove emissioni, bloccando così la crescita del debito pubblico;
b) non chiedere garanzie ad altri Paesi;
c) non fare più aste pubbliche;
d) aggirare l’impossibilità della BCE di stampare moneta, stampando titoli del debito pubblico ed eliminando il rischio di fallire.
Accettazione da parte della UE
L’emissione da parte dell’Italia dei BTCI dovrebbe essere prioritariamente accettata da tutti i Paesi dell’eurozona, dalla BCE, e dagli altri organi centrali europei. Questo tipo di buoni del tesoro dovrebbe essere visto con favore dagli altri Paesi europei, ed in particolare dalla Germania per una serie di motivi:
1- Perché i BTCI bloccherebbero il rischio del nostro fallimento, con quel che segue;
2- Perché manterrebbero la responsabilità economica del Debito Pubblico italiano interamente a carico degli italiani;
3- Perché, non generando interessi, faciliterebbero il risanamento del nostro Debito pubblico interrompendo il circolo vizioso: Debito pubblico + interessi = aumento del Debito pubblico e cosi via ;
4- Perché BTC analoghi ai BTCI potrebbero essere emessi anche dagli altri Paesi europei con grossi debiti pubblici con le stesse conseguenze favorevoli sulla loro economia;
5- Perché potrebbero essere riviste le attuali politiche di tassazione, causa di grave recessione, favorendo così la ripresa economica;
6- Perché metterebbero fine al credit crunch;
7- Perché le banche non sarebbero più costrette a comperare buoni del tesoro italiani.
8- Perché questo strumento finanziario rispetterebbe il senso degli impegni presi recentemente con la comunità europea ed in particolare quello della legge sul pareggio del bilancio e quello del fiscal compact che sarebbe anzi facilitato dal risparmio degli interessi sul debito pubblico.
Ulteriori Benefici strettamente politici apportati dai BTCI
I BTCI, determinando un risanamento dei conti pubblici più rapido e meno devastante per le popolazioni, potrebbero:
1- Facilitare i necessari passi avanti verso una maggiore integrazione politica europea,
2 – Bloccare una pericolosissima ripresa di sentimenti antigermanici da parte di numerosi cittadini europei.
3 – porre fine alla diatriba sugli eurobond. Questo aspetto sarebbe molto gradito alla Germania e a tutti i Paesi virtuosi dell’eurogruppo che avversano gli eurobond.
Fonte: Gabriella Bianchini