USA, sigarette e sigari tax free ma solo per i diplomatici

Varato dal Congresso in tempi da primato lo stimolo fiscale di 825 miliardi di dollari, ora 141milioni di contribuenti statunitensi attendono, alcuni con preoccupazione, considerato che nel bimestre passato circa 1milione di lavoratori si sono visti comunicare il proprio licenziamento, che i miliardi annunciati, discussi, dibattuti e votati si trasformino in agevolazioni, bonus, crediti d’imposta e sconti fiscali, in modo da alleggerire l’attesa in vista d’una prossima ripresa dell’economia. Tempi lunghi quindi, ma non per i diplomatici, per gli ambasciatori, per i consiglieri d’ambasciata, per gli assistenti e per il personale delle missioni estere con sede negli Usa. Per questi infatti l’aiuto del fisco s’è già materializzato.

Sigari & sigarette tax free per le missioni diplomatiche estere
In che forma e in quale veste contabile? Innanzitutto, con i crismi e nel formato cartaceo d’una decisione ufficiale del Dipartimento di Stato che, a partire da giovedì 29 gennaio, ha introdotto una franchigia fiscale totale sulla compravendita di tabacco, e dei prodotti che ne accessoriano il mercato, effettuata dalle missioni diplomatiche estere con sede negli States. In pratica, l’effetto di questo particolare stimolo fiscale è di garantire al personale diplomatico delle ambasciate straniere il privilegio di acquistare e di consumare sigarette, sigari e tabacco da pipa senza dover versare un solo dollaro al fisco Usa. Dunque, un regime di franchigia totale sul quale pende un’unica condizione. Ovvero, a patto che lo Stato di provenienza della missione diplomatica che beneficia dello sconto applichi il medesimo privilegio fiscale al personale diplomatico statunitense che risiede, vive e, naturalmente lavora, entro i suoi confini nazionali.

Dubbi sulla finalità della decisione
In pratica, si tratta d’uno scambio di favori fiscali in chiave diplomatica, il cui obiettivo forse, malignano in molti a Washington, sarebbe quello di sostenere un settore pubblico come quello connesso alla diplomazia che nei prossimi mesi potrebbe essere chiamato a presidiare e a dirigere lunghi e interminabili negoziati, sia sul versante politico sia sul fronte economico. L’attuale recessione che investe il mercato globale d’altra parte attende ed esige una soluzione globale e per definirne forme, varianti e contenuti il ruolo delle diplomazie mondiali risulterà decisivo. L’acquisto di sigari e di sigarette tax free sarebbe quindi finalizzato a facilitare le lunghe attese e gli estenuanti incontri che caratterizzano le sale e i corridoi diplomatici? Chissà. Dubbi persistono su di un privilegio che molti contribuenti già ritengono piuttosto sconveniente.

Nuovo Fisco Oggi

 

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